Antonio Gramsci | Americanismo e fordismo, Quaderno 22, 1934
Frammenti da Antonio Gramsci, Americanismo e fordismo, Quaderno 22, 1934
Il fatto che un miliardario continuasse ad essere praticamente operoso fino a quando la malattia o la vecchiaia non lo costringessero al riposo e che la sua attività occupasse un numero di ore molto notevole della sua giornata: ecco uno dei fenomeni tipicamente americani, ecco l’americanata più strabiliante per l’europeo medio.
È stato notato precedentemente che questa differenza tra americani ed europei è data dalla mancanza di tradizione negli Stati Uniti, in quanto tradizione significa anche residuo passivo di tutte le forme sociali tramontate nella storia: negli Stati Uniti invece è recente anche la “tradizione” dei pionieri, cioè di forti individualità in cui la vocazione laboriosa aveva raggiunto la maggiore intensità e vigore, di uomini che direttamente, e non per il tramite di un esercito di schiavi o di servi, entravano in contatto energico con le forze naturali per dominarle e sfruttarle vittoriosamente.
Sono questi residui passivi che in Europa resistono all’americanismo, perché essi sentono istintivamente che le nuove forme di produzione e di lavoro li spazzerebbero via implacabilmente.
Ma se è vero che in Europa, in tal modo, il vecchiume non ancora seppellito verrebbe definitivamente distrutto, cosa incomincia ad avvenire nella stessa America? […]
L’uomo industriale continua a lavorare anche se miliardario, ma sua moglie e le sue figlie diventano sempre più “mammiferi di lusso”. I concorsi di bellezza, i concorsi per il personale cinematografico (ricordare le trentamila ragazze italiane che nel ’26 inviarono la loro fotografia in costume da bagno alla FOX), il teatro, ecc., selezionando la bellezza femminile mondiale e ponendola all’asta, suscitano una mentalità di prostituzione, e la “tratta delle bianche” viene fatta legalmente per le classi alte […].
Questi fenomeni propri delle classi alte renderanno più difficile la coercizione sulle masse lavoratrici per conformarle ai bisogni della nuova industria; in ogni modo determinano una frattura psicologica e accelerano la cristallizzazione e la saturazione dei gruppi sociali, rendendo evidente il loro trasformarsi in caste come è avvenuto in Europa.
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[Forze storiche in movimento molecolare, saturazioni e fossilizzazioni, vengono lette in un affresco splendido sui contraccolpi del fordismo in Europa e al tempo stesso in una possibile europeizzazione dell’America con la formazione di caste e classi sociali rigide.
Rivoluzione passiva o nuova “rivoluzione francese”? Interrogativo sempre posto da Gramsci difronte alle scosse storiche. L’americanismo e il fordismo rappresentano una inedita combinazione delle due rivoluzioni.
L’epoca digitale invece è una raffinatissima rivoluzione passiva che in gran parte richiede la riproposizione degli iloti replicanti e la lenta distruzione del pensiero critico.
Il dramma della scuola moderna italiana andrebbe inserito in questo quadro, per fortuna ancora dinamico e non sedimentato.
Luigi Vavalà]
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