Oltre la subalternità. Praxis e educazione in Gramsci
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
3098
post-template-default,single,single-post,postid-3098,single-format-standard,cookies-not-set,stockholm-core-2.4.5,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-9.12,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_menu_,wpb-js-composer js-comp-ver-7.9,vc_responsive

Oltre la subalternità. Praxis e educazione in Gramsci

International Gramsci Society, Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre, con il Patrocinio del Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” dell’Università degli Studi Roma Tre

Venerdì 8 giugno, ore 15, presso l’Aula Volpi, Dipartimento di Scienze della Formazione Roma Tre, Via Milazzo 11/b, Roma

Seminario di studi in occasione della pubblicazione del volume di Massimo Baldacci

Oltre la subalternità. Praxis e educazione in Gramsci

(Carocci, Roma 2017)

Saluti di:

Massimiliano Fiorucci, Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre

Donatello SantaroneCoordinatore del Cesme-Centro studi sul marxismo e l’educazione, Università degli studi Roma Tre

Ne discutono con l’Autore, che sarà presente all’incontro:

Carmela Covato, docente di Storia della pedagogia e di Storia sociale dell’educazione (Dipartimento di Scienze della Formazione Roma Tre)

Lorenzo Capitani, già docente di storia e filosofia e saggista

Chiara Metaricercatrice, Dipartimento di Scienze della Formazione Roma Tre

Coordina i lavori:

Guido Liguori, presidente della International Gramsci Society Italia

Nonostante la vasta attenzione culturale che l’opera di Gramsci riscuote a livello nazionale e internazionale, in ambito pedagogico essa risulta scarsamente considerata. Il volume intende offrire un contributo all’interpretazione pedagogica del pensiero di Gramsci, in particolare dei Quaderni del carcere. Viene quindi proposta una nuova lettura degli scritti carcerari, in base all’ipotesi che in essi la problematica pedagogica vada considerata non in modo settoriale, ma come una prospettiva interna alla loro complessità. D’altro canto, il libro non si limita a un intento ermeneutico, ma si pone anche la questione dell'”uso pedagogico” del pensiero di Gramsci rispetto agli attuali problemi socioeducativi, nella prospettiva del superamento delle forme di subalternità sempre più diffuse nella nostra epoca.

No Comments

Post a Comment

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.