“NETUREI KARTA”: QUEI RABBINI FILOPALESTINESI CHE ACCUSANO ISRAELE DI “GENOCIDIO da IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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“NETUREI KARTA”: QUEI RABBINI FILOPALESTINESI CHE ACCUSANO ISRAELE DI “GENOCIDIO da IL FATTO

Ebrei ultraortodossi. I “Neturei Karta”: quei rabbini filopalestinesi che accusano Israele di “genocidio”

Fabrizio D’Esposito  27 NOVEMBRE 2023

Ebrei ultraortodossi ma antisionisti e filopalestinesi. Proprio così. Il loro rabbino più noto si chiama Yisroel Dovid Weiss e vive negli Stati Uniti: il Chierico si è occupato di lui nell’ottobre del 2021, a proposito dei suoi rapporti con la teocrazia iraniana.

Sulla nuova guerra in corso a Gaza, Weiss è schierato decisamente dalla parte di Hamas. Il video di una sua intervista è stato rilanciato a metà ottobre anche dalla pagina Facebook di Moni Ovadia. Questo gruppo minoritario di haredim si chiama Neturei Karta che significa Guardiani della Città e si batte contro l’idea dello Stato di Israele sin dalla metà degli anni Trenta. Ecco la loro posizione sul conflitto scatenato dal premier Benjamin Netanyahu dopo il sanguinario pogrom di Hamas del 7 ottobre: “Ora i sionisti stanno distruggendo Gaza, lasciando i suoi tormentati abitanti senza le necessità umane di base: cibo, acqua, riparo, carburante ed elettricità. Il sistema sanitario è al collasso ed il numero di feriti e mutilati è spaventoso. Senza mezzi termini, i sionisti stanno commettendo un genocidio”.

E ancora: “L’esistenza dello Stato di Israele è criminale, fondata e, ancora oggi, gestita da terroristi. La sua continua occupazione e le sue azioni selvagge vanno contro anche i più elementari standard di umanità e sono una colossale violazione dell’ebraismo”. Per i Neturei Karta, la fondazione dello Stato israeliano è un “abominio”, contrario ai precetti del Talmud, uno dei testi sacri dell’ebraismo. In questo senso: l’edificazione di Israele deve avvenire non per mano dell’uomo ma per volontà divina, alla venuta del Messia. Nell’attesa, la soluzione è quindi la fine dell’occupazione sionista della Palestina, unico ostacolo alla pace tra i due popoli.

Non solo. Per il rabbino Weiss (madre polacca, padre ungherese e molti familiari sterminati nella Shoah), il sionismo ha strumentalizzato l’Olocausto per giustificare la fondazione dello Stato d’Israele. In questi lustri i Neturei Karta hanno mantenuto relazioni con i nemici di Israele. Un altro rabbino, Moshe Hirsch, fu consigliere per gli affari ebraici di Arafat. Suo figlio Meir, pure lui rabbino, vive a Gerusalemme, nel quartiere di Mea Shearim, laddove gli haredimcercano di non avere contatti con l’esterno: non votano, non fanno il militare, non pagano le tasse. In un’intervista di qualche anno fa Meir Hirsch spiegò la radice religiosa del suo antisionismo: “È scritto nel Talmud in Ketubot nel foglio 111: Dio fece giurare al popolo ebraico che durante la diaspora non avrebbero sovvertito l’ordine delle nazioni del mondo. In alcun modo avrebbero creato un nuovo stato. La vera Israele verrà ricostituita soltanto quando arriverà il Messia. Non si può in nessun modo accelerare la sua venuta. Per questo noi siamo contrari al sionismo, è la Torah stessa ad essere contraria. Il sionismo non viene per unire, ma per strappare il popolo ebraico dalle sue radici profonde e trasformarlo in un nuovo popolo diverso da quello originale”.

Neturei Karta ostentano i simboli palestinesi e indossano la kefiah. All’ingresso delle loro abitazioni sovente c’è un cartello. C’è scritto, in inglese: “Jews are not Zionists”. “Gli ebrei non sono sionisti”.

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