Un prestito alle nuove generazioni. Commento di Anna Marson
Caro Piero,
personalmente nutro qualche perplessità su quanto da te proposto, per le seguenti ragioni:
– i risparmi delle famiglie rappresentano un insieme che comprende sia redditi che hanno già subito un prelievo fiscale molto consistente (tra i più consistenti in Europa), che proventi dell’evasione fiscale; considerare tutto ciò sullo stesso piano mi sembra profondamente sbagliato;
– in ogni caso, se anche fosse legittimabile in base all’emergenza in cui ci troviamo un prelievo patrimoniale anche su chi ha già pagato tutte le tasse dovute, la classe politica che attualmente avrebbe il potere di decidere come usare i proventi di questa patrimoniale non garantisce che essa venga usata per destinazioni effettivamente condivisibili (vedasi cosa è diventata la Cassa Depositi e Prestiti, in cui confluiscono i risparmi depositati presso le Poste: un tempo finanziava le opere pubbliche dei Comuni, ora è una grande finanziaria);
la risposta a questi problemi ritengo stia in politiche fiscali unitarie almeno a livello europeo (quante società fittizie di italiani a Londra, quanti pensionati in Portogallo o alle Canarie per pagare tasse più basse, quante imprese delocalizzate in Romania e così via alla ricerca delle migliori convenienze fiscali o contributive), in una più efficace prevenzione dell’evasione fiscale, e forse anche in una politica che lo Stato potrebbe promuovere insieme ad alcune banche;
ritengo infatti che molti risparmiatori italiani accetterebbero di investire i propri risparmi in fondi etici che garantiscano in cambio, con la retribuzione alle banche dei soli costi, prestiti ai giovani al tasso dell’attuale tasso di sconto interbancario;
il populismo di sinistra ha ovviamente dignità politica in risposta al populismo di destra, ma rispetto all’officina “dei saperi” è una scelta non scontata….
Anna
No Comments