TRIBUNALI INGLESI DRACONIANI: ANNI DI GALERA AI CLIMATTIVISTI da IL MANIFESTO
Tribunali inglesi draconiani: anni di galera ai climattivisti
Gran Bretagna Per la zuppa lanciata sui girasoli di Van Gogh pene più alte che per i raid fascisti. Il movimento però è sempre più forte: protesta con le facce di Ghandi e le suffragette
Alessandro Foti 29/09/2024
LONDRA
Just Stop Oil e il movimento di resistenza climatica hanno subito un duro colpo dalla giustizia della Corona. Dopo che a luglio Roger Hallam, il fondatore di Extinction Rebellion e Just Stop Oil, si era visto affibbiare 5 anni di prigione per blocco autostradale insieme ad altri quattro climattivisti dal giudice Christopher Hehir, venerdì lo stesso magistrato ha disposto 2 anni e 3 mesi di reclusione a Phoebe Plummer e 1 anno e 8 mesi di reclusione ad Anna Holland, le due ventenni il cui lancio di zuppa di pomodoro (Heinz e non Campbell come Warhol) sul vetro dei Girasoli di Van Gogh nell’ottobre 2022 aveva fatto il giro del mondo nell’ottobre 2022, portando la discussione sul riscaldamento globale dentro ogni casa.
I RIBELLI DELL’ECOLOGISMO inglese sono stati imprigionati in base al Police, crime, sentencing and courts Act e ad altre norme restrittive del dissenso passate dal governo conservatore fra il 2022 e il 2023. È evidente il parallelismo con l’apparato repressivo disegnato dal governo Meloni, con la norma anti-Gandhi nel Decreto Sicurezza scritta allo scopo di criminalizzare i blocchi stradali di Ultima Generazione e dei No Tav. Sia in Italia sia nel Regno Unito, reati che fino ad oggi erano amministrativi, diventano penali con anni di carcere per semplici sit-in e ostruzioni del traffico. Viene da dire che Martin Luther King nell’Europa di oggi finirebbe in prigione come nell’America degli anni ’50.
Di fronte alla Corte di Southwark vicino al London Bridge trecento attivisti di Just Stop Oil, XR e Fossil Free London hanno fatto venerdì pomeriggio un lungo presidio con grandi cartelli recanti i volti dei reclusi e di prigionieri politici celebri come Gandhi e la suffragetta Emily Pankhurst, Angela Davis e Julian Assange.
SONO 41 LE ATTIVISTE e gli attivisti attualmente in carcere in Gran Bretagna, più di metà dei quali condannati a pene più lunghe di un anno. I fascisti inglesi che ad agosto hanno tentato di dar fuoco agli alberghi per migranti hanno ricevuto pene inferiori, come è stato fatto notare anche sulla stampa liberal. L’Onu, che ha mandato un osservatore ai processi, ha dichiarato che le sentenze contro i climate defenders disonorano la Gran Bretagna e che si tratta di processi politici degni di un’autocrazia, non di una democrazia. Se il nuovo governo Labour non passerà un’amnistia nei primi mesi del prossimo anno, rischiano di languire in prigione a lungo.
Quello che ha sconcertato è che la Corte si sia rifiutata di far ascoltare ai giurati l’evidenza scientifica della catastrofe climatica, cosa che spiega perché i cinque detenuti di luglio si denominino The Whole Truth 5 e perché il movimento abbia dato vita alla campagna Defend Our Juries, per consentire ai cittadini di sentire le motivazioni che spingono alla disobbedienza contro capitalismo fossile che sta arrostendo e inondando il pianeta. Intanto Just Stop Oil non si dà per vinta e ha raddoppiato sui Van Gogh, gettando zuppa su ben due versioni dei famosi girasoli alla National Gallery poche ore dopo la sentenza.
ROGER HALLAM e Phoebe Plummer sono la mente e il volto del climattivismo non-violento di azione diretta in Uk e non solo. Roger lo stratega, Phoebe l’attivista delle slow marches a Londra e delle azioni contro l’espansione di Heathrow per cui si trovava già detenuta. Il giudice ha dileggiato l’uno e l’altra, oltraggiando le loro convinzioni e promettendo pene draconiane prima ancora del dibattimento. Entrambi stanno sopportando un verdetto ingiusto con serenità e determinazione, sperando che la loro detenzione incoraggi un sempre maggior numero di persone a unirsi al movimento di giustizia climatica. Roger è riuscito a intervenire dalla prigione a un’assemblea online con attivisti da diverse regioni del mondo. Anche se la voce si è affievolita, la determinazione resta intatta. A inizio ’25 uscirà Designing the Revolution in the 21st century, il libro con Robin Boardman sulle strategie di agitazione e organizzazione per rovesciare le élite in combutta con le lobby petrolifere e sostituirle con assemblee territoriali che governino la transizione ecologica. Utopia? La vera utopia è continuare a bruciare petrolio, gas e carbone senza pensare di pagarne le conseguenze.
No Comments