ISRAELE-LIBANO. NETANYAHU HA FALLITO E L’ITALIA DEVE RIPORTARE I SOLDATI A CASA da IL FATTO
Israele-Libano. Netanyahu ha fallito e l’Italia deve riportare i soldati a casa
ALESSANDRO ORSINI 8 Ottobre 2024
Il sistema dell’informazione in Italia sulla politica internazionale è basato sul tifo: il tifo per Zelensky contro Putin; per Israele contro l’Iran; per Biden contro Kim Jong-un. Purtroppo, il tifo è una malattia che offusca la mente. Oggi la “curva” dei media italiani ritrae Israele come una potenza inarrestabile e trionfante. La narrazione è nota: “Il fortissimo Occidente è in grado di dominare tutti i suoi nemici”. Questo è il messaggio che il Corriere della Sera diffonde con le sue continue interviste a Gilles Kepel, secondo cui Israele avrebbe già messo nella bara 90 milioni di iraniani. Usciamo dallo stadio e ragioniamo.
Mentre scrivo, Netanyahu è al quinto giro di escalation con Hezbollah per proteggere la sicurezza degli israeliani in Galilea. Il primo giro è stato il bombardamento di Hezbollah in Libano e in Siria. Primo giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea. Il secondo giro di escalation è consistito nell’esplosione dei cercapersona. Secondo giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea. Il terzo giro è stata la decapitazione della leadership. Ucciso Nasrallah, Hezbollah ha bombardato Israele con centinaia di missili. Ho detto “centinaia”, non decine. I 70.000 israeliani costretti ad abbandonare le loro case in Galilea sono ancora sfollati. Terzo giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea. Il quarto giro è consistito nell’uccisione indiscriminata dei civili libanesi, o “punizione collettiva”, affinché si rivoltassero contro Hezbollah. Quarto giro fallito e pioggia di missili sulla Galilea. Il quinto giro è consistito nell’invasione del Libano. Hezbollah ha ucciso otto soldati israeliani in un’imboscata e ha lanciato centinaia di missili su Haifa e Tiberiade. E pure il quinto giro di escalation è andato. Dopo i primi due bombardamenti aerei, i media italiani hanno detto che “Israele ha distrutto la metà dell’arsenale missilistico di Hezbollah”. Sottoponiamo quest’affermazione al vaglio della ragione.
Secondo i maggiori istituti di ricerca americani, Hezbollah ha tra i 150 e i 200.000 missili. Prenderò la stima più bassa. La metà di 150.000 è 75.000. È credibile che Israele abbia distrutto 75.000 missili di Hezbollah con un’incursione aerea? I media stanno celebrando la campagna militare fallimentare di Netanyahu come hanno celebrato la campagna strafallimentare di Zelensky. Perché? Le ragioni principali sono tre. La prima ragione è che i principali media italiani danno conto di ciò che dicono ai rappresentanti di Biden e Netanyahu in Italia, con i quali sono in dialogo costante attraverso una catena di comando lineare. Prima di parlare, direttori e speaker radiofonici si domandano se la loro “informazione” turberà quegli ambasciatori. La seconda ragione è che i media italiani risentono dei complessi di superiorità occidentali radicati nel passato coloniale. La “civiltà superiore” trova inconcepibile che la Russia schianti la Nato in Ucraina e che i talebani sconfiggano la Nato in Afghanistan. Eppure, accade. La terza ragione è che, ritraendo Israele come trionfante, i media aiutano il governo Meloni a nascondere le conseguenze disastrose del suo appoggio a Netanyahu, le cui politiche danneggiano gli interessi nazionali dell’Italia nel Mar Rosso e in Libano, dove i 1.200 soldati italiani andrebbero riportati a casa. La ragione è presto detta: la missione a guida italiana è fallita totalmente e non ha più senso. Quella missione era per impedire la guerra tra Israele e Hezbollah. La guerra è scoppiata. Guido Crosetto tragga le conseguenze e protegga i nostri soldati.
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