IL REPORTAGE DEI DOTTORI A GAZA SUL NYT E LA CENSURA CHE (A VOLTE) SI DISTRAE da ANTIDIPLOMATICO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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IL REPORTAGE DEI DOTTORI A GAZA SUL NYT E LA CENSURA CHE (A VOLTE) SI DISTRAE da ANTIDIPLOMATICO

Elena Basile – Il reportage dei dottori a Gaza sul NYT e la censura che (a volte) si distrae

 di Elena Basile*  11/10/2024

È consolante osservare che di tanto in tanto sul New York times la verità traspare. La censura si distrae.

Il reportage dei dottori e infermieri che hanno testimoniato come abbiano visto i bimbi palestinesi morire lentamente negli ospedali perchè sparati in testa o nel petto dall’ esercito israeliano è stato pubblicato.


LEGGI: Caitlin Johnstone – I cecchini israeliani sparano di regola e deliberatamente in testa ai bambini palestines


Sono stata querelata dalla Senatrice Segre con l’ accusa di discriminazione razziale nei suoi confronti.

Sono sorpresa e terrificata al pensiero che i miei scritti e i miei interventi possano essere fraintesi in questo modo assurdo.

Ho infinita fiducia nella magistratura.

Se tuttavia aver difeso i martiri di Gaza e aver criticato Israele dovesse farmi sanzionare economicamente, ne sarei felice.

Non voglio essere complice di questi orrori.

Tutti coloro che assicurano l’ impunità a Israele a cominciare da Washington per passare per questa Europa che ha perso la sua anima sono complici dei soldati che mirano alla testa e al petto dei bambini di Gaza che giocano nelle strade e si ritrovano agonizzanti in un letto di ospedale fatiscente.

Non sono vittime collaterali.

Sono i bersagli di un esercito incaricato della pulizia etnica.

Se oggi denunciare i crimini di Gaza significa discriminare razzialmente gli ebrei allora siamo tutti noi colpevoli.

Puniteci sanzionateci almeno potremmo dire che noi abbiamo pagato un prezzo per non concorrere a questi crimini.

Per non restare in silenzio di fronte alla violenza e alla tortura degli innocenti!

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