DE MAGISTRIS PARLA DELLA SUA IDEA DI SINISTRA : IN MEZZO AL POPOLO, A NAPOLI da IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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DE MAGISTRIS PARLA DELLA SUA IDEA DI SINISTRA : IN MEZZO AL POPOLO, A NAPOLI da IL FATTO

De Magistris parla della sua idea di sinistra: in mezzo al popolo, a Napoli

SALVATORE CANNAVÒ  9 MARZO 2024

Luigi de Magistris ha lasciato, senza fare troppo clamore, la guida della coalizione di sinistra Unione popolare (alleanza tra Rifondazione comunista, Potere al popolo e altre sigle) di cui è stato portavoce alle scorse elezioni politiche. Contemporaneamente ha annunciato che non si candiderà alle elezioni europee nella lista, tuttora in costruzione, promossa da Michele Santoro, Terra, Pace e Dignità. Ma non intende abbandonare l’impegno politico attivo. Lo dimostra il manifesto programmatico rappresentato dal libro Voglia di sinistra in cui espone la propria concezione politica e le sue idee su ciò che la sinistra debba essere.

La prova del suo impegno perenne è data in particolare dal trasporto con cui descrive il proprio mandato di sindaco e dal modo in cui indica quella vicenda, quel rapporto con il popolo, quello stare in mezzo alla strada, “int’e viche miezo all’ate”, come cantava in Napul’è Pino Daniele, il cuore della sua visione politica. Populismo? No, è “stare con il popolo”.

De Magistris pensa dunque di ripartire da qui, la sinistra andrà ricostruita “dal basso” perché dall’alto è stata distrutta e andrà pensata fuori dalle nomenclature del centrosinistra, senza escludere eventuali alleanze dettate poi dalla legge elettorale. Ma sulla base di una propria struttura che, fondamentalmente, è antifascista, internazionalista, pacifista, anticapitalista, in una concezione soprattutto “redistributiva” e ancorata alla Costituzione. “La forza rivoluzionaria del diritto” è ancora tutta da scoprire, dice l’autore, e questa è forse la cifra più emblematica di questo manifesto.

In alcuni passaggi sulla “sinistra antagonista” che preferisce “rimanere autoreferenziale e proprietaria di una baracca” si colgono i motivi del suo abbandono di Unione popolare e delle tante divisioni e litigi delle forze più estreme. Nel futuro potrebbe esserci una nuova candidatura a sindaco di Napoli, rigorosamente in mezzo ai vicoli, in mezzo agli altri.

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