COME SIAMO ARRIVATI ALLO STATO TOTALITARIO da GIUBBE ROSSE
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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COME SIAMO ARRIVATI ALLO STATO TOTALITARIO da GIUBBE ROSSE

Come siamo arrivati allo stato totalitario

Chris Hedges   28/12/2024  – chrishedges.substack.com

La democrazia americana è stata distrutta dai due partiti al potere che ci hanno svenduti alle multinazionali, ai militaristi e ai miliardari. Ora ne paghiamo il prezzo

Per oltre due decenni, io e una manciata di altri — Sheldon WolinNoam ChomskyChalmers JohnsonBarbara Ehrenreich Ralph Nader— abbiamo avvertito che la crescente disuguaglianza sociale e la costante erosione delle nostre istituzioni democratiche, tra cui i media, il Congresso, il lavoro organizzatoil mondo accademico e i tribunali, avrebbero inevitabilmente portato a uno stato autoritario o fascista cristiano. I miei libri — “American Fascists: The Christian Right and the War on America” (2007), “Empire of Illusion: The End of Literacy and the Triumph of Spectacle” (2009), “Death of the Liberal Class” (2010), “Days of Destruction, Days of Revolt” (2012), scritto con Joe Sacco, “Wages of Rebellion” (2015) e “America: The Farewell Tour” (2018) sono stati una serie di appelli appassionati a prendere sul serio il decadimento. Non provo alcun piacere nell’avere ragione.

“La rabbia di coloro che sono stati abbandonati dall’economia, le paure e le preoccupazioni di una classe media assediata e insicura e l’isolamento paralizzante che deriva dalla perdita di una comunità, sarebbero stati la base l’innesco per un pericoloso movimento di massa”, ho scritto in “American Fascists” nel 2007. “Se questi diseredati non venissero reintegrati nella società tradizionale, se alla fine perdessero ogni speranza di trovare un buon lavoro stabile e opportunità per sé e per i propri figli – in breve, la promessa di un futuro più luminoso – lo spettro del fascismo americano assalterebbe la nazione. Questa disperazione, questa perdita di speranza, questa negazione di un futuro, hanno portato i disperati tra le braccia di coloro che promettevano miracoli e sogni di gloria apocalittici”.

Il presidente eletto Donald Trump non annuncia l’avvento del fascismo. Annuncia il crollo della patina che mascherava la corruzione della classe dirigente e la loro pretesa di democrazia. È il sintomo, non la malattia. La perdita delle norme democratiche di base è iniziata molto prima di Trump, è ha aperto la strada al totalitarismo americano.

Deindustrializzazionederegolamentazioneausteritàcorporazioni predatorie senza controllo, tra cui l’industria sanitariasorveglianza all’ingrosso di ogni americanodisuguaglianza sociale, un sistema elettorale afflitto da corruzione legalizzataguerre infinite e inutili, la più grande popolazione carceraria del mondo, ma soprattutto sentimenti di tradimento, stagnazione e disperazione, sono una miscela tossica che culmina in un odio incipiente per la classe dirigente e le istituzioni che hanno deformato per servire esclusivamente i ricchi e i potenti. I democratici sono colpevoli quanto i repubblicani.

“Trump e la sua cricca di miliardari, generali, idioti, fascisti cristiani, criminali, razzisti e devianti morali interpretano il ruolo del clan Snopes in alcuni romanzi di William Faulkner”, ho scritto in “America: The Farewell Tour”. “Gli Snopes hanno riempito il vuoto di potere del Sud in decadenza e si impadronirono senza pietà del controllo delle élite aristocratiche degenerate ed ex schiaviste. Flem Snopes e la sua famiglia allargata, che include un assassino, un pedofilo, un bigamo, un piromane, un disabile mentale che copula con una mucca e un parente che vende biglietti per assistere alla bestialità, sono rappresentazioni fittizie della feccia ora elevata al più alto livello del governo federale. Incarnano il marciume morale scatenato dal capitalismo sfrenato”.

“Il solito riferimento all’”amoralità”, pur essendo accurato, non è sufficientemente distintivo e di per sé non ci consente di collocarli, come dovrebbero essere collocati, in un momento storico”ha scritto il critico Irving Howe degli Snopes. “Forse la cosa più importante da dire è che sono ciò che viene dopo: le creature che emergono dalla devastazione, con la melma ancora sulle labbra”.

“Lasciate che un mondo crolli, nel Sud o in Russia, ed ecco che appaiono figure di grossolana ambizione che si fanno strada da sotto il fondo della società, uomini per i quali le rivendicazioni morali non sono tanto assurde quanto incomprensibili, figli di sgherri o di muzhik [contadino russo] che sbucano dal nulla e prendono il sopravvento grazie alla pura e semplice oltraggiosità della loro forza monolitica”, ha scritto Howe. “Diventano presidenti di banche locali e presidenti di comitati regionali del partito e più tardi, un po’ azzimati, si fanno strada a forza nel Congresso o nel Politburo. Spazzini senza inibizioni, non hanno bisogno di credere nel fatiscente codice ufficiale della loro società; devono solo imparare a imitarne i suoni”.

Il filosofo politico Sheldon Wolin ha definito il nostro sistema di governo “totalitarismo invertito”, che ha mantenuto la vecchia iconografia, i vecchi simboli e il vecchio linguaggio, ma ha ceduto il potere alle multinazionali e agli oligarchi. Ora passeremo alla forma più riconoscibile del totalitarismo, dominata da un demagogo e da un’ideologia fondata sulla demonizzazione dell’altro, sull’ipermascolinità e sul pensiero magico.

Il fascismo è sempre il figlio bastardo di un liberalismo fallito.

“Viviamo in un sistema legale a due livelli, in cui i poveri vengono molestati, arrestati e incarcerati per infrazioni assurde, come la vendita di sigarette sfuse, che ha portato Eric Garner a essere strangolato a morte dalla polizia di New York City nel 2014, mentre crimini di spaventosa portata da parte di oligarchi e corporazioni, dalle fuoriuscite di petrolio alle frodi bancarie per centinaia di miliardi di dollari, che hanno spazzato via il 40 percento della ricchezza mondiale, vengono gestiti attraverso tiepidi controlli amministrativi, multe simboliche e sanzioni civili che danno a questi ricchi autori l’immunità da procedimenti penali”, ho scritto in “America: The Farewell Tour”.

L’ideologia utopica del neoliberismo e del capitalismo globale è una enorme truffa. La ricchezza globale, invece di essere distribuita equamente, come promesso dai sostenitori del neoliberismo, è stata convogliata verso l’alto nelle mani di un’élite rapace e oligarchica, alimentando la peggiore disuguaglianza economica dall’epoca dei baroni ladri. I lavoratori poveri, ai quali sono stati tolti i sindacati e i diritti e i cui salari sono rimasti fermi o sono diminuiti negli ultimi 40 anni, sono stati spinti in una cronica povertà e nella sottoccupazione. Le loro vite, come ha raccontato Barbara Ehrenreich in “Nick and Dimed“, sono una lunga emergenza stressante. La classe media sta evaporando. Le città che un tempo producevano prodotti e offrivano posti di lavoro nelle fabbriche sono abbandonate a sé stesse. Le prigioni traboccano. Le multinazionali hanno orchestrato la distruzione delle barriere commerciali, permettendo loro di nascondere 1.42 trilioni di dollari di profitti in banche d’oltremare per evitare di pagare le tasse.

Il neoliberismo, nonostante la promessa di costruire e diffondere la democrazia, ha rapidamente sventrato le normative e svuotato i sistemi democratici per trasformarli in leviatani aziendali. Le etichette “liberale” e “conservatore” sono prive di significato nell’ordine neoliberale, come dimostra un candidato democratico alla presidenza che si è vantato dell’appoggio di Dick Cheney, un criminale di guerra che ha lasciato l’incarico con un indice di gradimento del 13 percento. L’attrattiva di Trump è che, sebbene vile e buffonesco, si fa beffe della bancarotta della farsa politica.

“La menzogna permanente è l’apoteosi del totalitarismo”, ho scritto in “America: The Farewell Tour”:

Non importa più cosa sia vero. Importa solo ciò che è “corretto”. I tribunali federali sono pieni di giudici imbecilli e incompetenti che servono l’ideologia “corretta” del corporativismo e i rigidi costumi sociali della destra cristiana. Disprezzano la realtà, compresa la scienza e lo stato di diritto. Cercano di bandire coloro che vivono in un mondo basato sulla realtà e definito dall’autonomia intellettuale e morale. Il governo totalitario eleva sempre i più brutali e gli stupidi. Questi idioti al potere non hanno una vera filosofia o obiettivi politici. Usano cliché e slogan, la maggior parte dei quali sono assurdi e contraddittori, per giustificare la loro avidità e la brama di potere. Questo vale tanto per la destra cristiana quanto per i corporativisti che predicano il libero mercato e la globalizzazione. La fusione dei corporativisti con la destra cristiana è il matrimonio di Godzilla con Frankenstein.

Le illusioni spacciate sui nostri schermi, tra cui il personaggio fittizio creata per Trump in The Apprentice, hanno sostituito la realtà. La politica è una burla, come ha dimostrato la campagna di Kamala Harris, vuota e piena di celebrità. È fumo negli occhi creato dall’esercito di agenti, pubblicitari, dipartimenti di marketing, promotori, sceneggiatori, produttori televisivi e cinematografici, tecnici video, fotografi, guardie del corpo, consulenti di guardaroba, allenatori di fitness, sondaggisti, annunciatori pubblici e nuovi personaggi televisivi. Siamo una cultura inondata di bugie.

“Il culto dell’io domina il nostro panorama culturale”, ho scritto in “Empire of Illusion”:

Questo culto ha al suo interno i tratti classici degli psicopatici: fascino superficiale, grandiosità e presunzione, bisogno di stimoli continui, una propensione alla menzogna, all’inganno e alla manipolazione e l’incapacità di provare rimorso o senso di colpa. Questa è, ovviamente, l’etica promossa dalle aziende. È l’etica del capitalismo sfrenato. È la convinzione errata che lo stile e il progresso personale, scambiati per individualismo siano la stessa cosa dell’uguaglianza democratica. In realtà, lo stile personale, definito dalle merci che acquistiamo o consumiamo, è diventato una compensazione per la nostra perdita di uguaglianza democratica. Nel culto dell’io abbiamo il diritto di ottenere tutto ciò che desideriamo. Possiamo fare qualsiasi cosa, persino sminuire e distruggere chi ci circonda, compresi i nostri amici, per fare soldi, essere felici e diventare famosi. Una volta raggiunte fama e ricchezza, diventano la loro stessa giustificazione, la loro stessa moralità. Come ci si arriva è irrilevante. Una volta che ci si arriva, queste domande non si pongono più.

Il mio libro “Empire of Illusion” inizia al Madison Square Garden durante un tour della World Wrestling Entertainment. Avevo capito che il wrestling professionistico era il modello per la nostra vita sociale e politica, ma non sapevo che avrebbe prodotto un presidente.

“Gli incontri sono rituali stilizzati”, ho scritto, in quella che avrebbe potuto essere la descrizione di un comizio di Trump:

Sono espressioni pubbliche di dolore e di un fervido desiderio di vendetta. Più che gli incontri di wrestling in sé, sono le saghe torbide e dettagliate che si celano dietro ogni incontro a far impazzire le folle. Queste battaglie ritualizzate danno a chi è stipato nelle arene una temporanea, inebriante liberazione dalla vita mondana. Il fardello dei problemi reali viene trasformato in foraggio per una pantomima ad alta energia.

La situazione non migliorerà. Gli strumenti per spegnere il dissenso sono stati cementati. La nostra democrazia è crollata anni fa. Siamo in preda a quella che Søren Kierkegaard chiamava “malattia della morte”: l’intorpidimento dell’anima per la disperazione che porta allo svilimento morale e fisico. Tutto ciò che Trump deve fare per instaurare un nudo stato di polizia è premere un interruttore. E lo farà.

Quanto più la realtà peggiora, tanto meno una popolazione assediata vuole sentirne parlare”, ho scritto alla fine di “Empire of Illusion”, “e tanto più si distrae con squallidi pseudo-eventi di crolli di celebrità, pettegolezzi e banalità. Sono i bagordi dissoluti di una civiltà morente”.


Titolo originario: “How Fascism came”

Traduzione a cura di Old Hunter

Link: https://chrishedges.substack.com/p/how-fascism-came

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