EX GRILLINI E COMPAGNI, ORA I DELUSI SPERANO: “QUESTA È LA SINISTRA…” da IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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EX GRILLINI E COMPAGNI, ORA I DELUSI SPERANO: “QUESTA È LA SINISTRA…” da IL FATTO

Ex grillini e compagni, ora i delusi sperano: “Questa è la sinistra…”

 Tommaso Rodano  6 Aprile 2025

Comunisti: “È la nostra gente, quelli che ci siamo persi noi”

Non saranno centomila come sostengono gli organizzatori, ma un corteo così grande della sinistra italiana non si vedeva da tempo. Non sono leciti dubbi: è una manifestazione di sinistra, nel senso più ampio del termine. Con una piattaforma semplice e chiara: i soldi che vogliono impegnare in un riarmo forsennato, vanno investiti nello Stato sociale. Alle bandiere bianche del Movimento 5 Stelle si affiancano quelle arcobaleno della pace, della Palestina, di Rifondazione comunista, dei “santorini” di Pace, Terra e dignità, del mondo associativo di Arci e Acli. Una platea più ampia e ricca di sfumature politiche rispetto alla base del Movimento, che pure ha portato a Roma pullman da ogni angolo d’Italia. Hanno risposto tutti alla chiamata, e per Giuseppe Conte è un colpaccio: lo mette al timone della carovana pacifista (uno spazio lasciato vuoto dalla posizione balbettante e frammentata del Pd) e gli restituisce anche un po’ di vento mediatico dopo mesi difficili (e promesse molto liberali di “cancellazione”). Basta il colpo d’occhio dalla scalinata di via Cavour – con la testa del corteo che entra ai Fori Imperiali quando la coda non ha ancora girato l’angolo – per rendersi conto che la partecipazione è al di sopra di ogni aspettativa.

In via dello Statuto, un vecchio comunista toscano chiacchiera con un compagno e con un ragazzo con la maglietta di Rifondazione di Piombino: “Questa è roba nostra, sono quelli che ci siamo persi noi”. È una sensazione diffusa: in piazza con il Movimento c’è un bel pezzo di sinistra diffusa, spesso senza rappresentanza. C’è anche Sergio Fazi, storico militante del Pci, berlingueriano d’acciaio: “Oggi s’è messo in marcia il popolo della pace”, scrive sui social, mentre si avvicina ai Fori Imperiali. E Fausto Anderlini, comunista bolognese di rito bersaniano: “Con tanti altri compagni ci siamo rifiutati di seguire gli ultimi post-comunisti anomali nel rientro nel Pd. Suggerimmo allora che la via giusta era quella di stare a fianco del M5S con l’obiettivo di far rivivere una sinistra autonoma e di massa. Oggi si rivela quanto avessimo visto giusto”.

Il successo dell’operazione non si misura solo a sinistra, ma anche all’interno dei 5 Stelle, nel difficile percorso di rinascita dopo la delusione delle Europee. Simone Carchia, quarantenne romano e grillino della prima ora, in piazza con la compagna Eleonora e il piccolo Noah, spiega l’entusiasmo ritrovato: “Mi ero un po’ allontanato dal Movimento, molte cose mi avevano deluso, oggi è una bella occasione per cominciare a riavvicinarmi. Sono felice che si siano aggregate tante persone, anche di altre realtà, che sono contrarie a questa follia”. Ci sono centinaia di bandiere palestinesi. “Sono stata a tutte le manifestazioni per Gaza, di cui nessuno parla – dice Raffaella Papaianni, in kefiah e occhiali da sole – e trovo bellissimo che finalmente questa causa sia rappresentata in una manifestazione indetta da un partito e non dal movimento per la Palestina”.

C’è tanto colore nel grande corteo pacifista, anche se i giornalisti lo vanno a cercare in dettagli peculiari. Nella folla marcia anche il premio Nobel Giorgio Parisi, ma una nuvola di telecamere preferisce fiondarsi su Rita De Crescenzo, influencer ultra cafonal salita alla ribalta mediatica per l’ “invasione” di Roccaraso. Ci sarebbe anche Simone Cicalone, fustigatore social dei borseggiatori (“Mi ha invitato una cara amica, deputata del Movimento”), ma ora “tira” di meno e non se lo fila quasi nessuno. Quando il saggio indica la luna, la videocamera punta il tiktoker. Ma stavolta sono davvero piccole cose.

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