QUANDO IL LINGUAGGIO D’ODIO SVENTOLA LA STELLA DI DAVIDE daIL FATTO e GREYZONE
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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QUANDO IL LINGUAGGIO D’ODIO SVENTOLA LA STELLA DI DAVIDE daIL FATTO e GREYZONE

Quando il linguaggio d’odio sventola la Stella di Davide

PAROLE TERRIBILI – Minacce ai civili, i palestinesi “senza storia” e il messianesimo

 DANIELA RANIERI  30 OTTOBRE 2023

L’altra sera abbiamo fatto un bagno di realtà guardando Stasera Italia, dov’era ospite l’ex ambasciatore di Israele Dror Eydar, la cui dichiarazione più moderata è stata: “Per noi c’è un unico scopo: distruggere Gaza, distruggere questo male assoluto”. Gaza, non Hamas. La premessa era eloquente: “Noi in Israele non siamo interessati a tutti questi discorsi razionali [sui] palestinesi”. Qualcuno ha consigliato di non prendere sul serio le sue parole terribili, se non fosse che distruggere Gaza è esattamente quello che sta facendo il governo Netanyahu.

Ciò che l’ex diplomatico chiama “discorsi razionali”, cioè le contestualizzazioni e la Storia, confliggono coi sentimenti degli attori in gioco (e con le analisi dei nostri estremisti da scrivania, che avevamo lasciato a contemplare l’ipotesi della guerra nucleare per fare un dispetto a Putin e adesso troviamo a invocare le bombe sui 2,3 milioni di civili di Gaza, di cui metà bambini).

Mentre l’Ue fa un vertice per dire che “è pronta a contribuire alla rivitalizzazione del processo politico sulla base della soluzione a due Stati”, le dichiarazioni dei protagonisti sono di tutt’altro tenore. Non stupiscono quelle di Hamas, che ha nello Statuto la distruzione dello Stato di Israele. Il leader di Hamas Ismail Haniyeh, chiamando “nuovo Olocausto” il bombardamento di civili a Gaza, esorta “tutte le persone libere del mondo e i Paesi amici a esercitare la necessaria pressione in ogni forma per fermare l’aggressione”; il sangue dei civili “è necessario per risvegliare lo spirito rivoluzionario”. Ma dall’altra parte c’è uno Stato democratico, le dichiarazioni delle cui autorità parlano di un irriducibile conflitto religioso, etnico, antropologico.

Se il presidente turco Erdogan, nostro alleato Nato, manda in cortocircuito la narrazione dei Buoni dicendo che “i militanti di Hamas sono liberatori che combattono per la loro terra, non terroristi”, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha messo sotto assedio Gaza per annientare “gli animali umani” che vi vivono: “Gaza non tornerà com’era prima. Cancelleremo tutto”. Per Gallant, Israele conduce “una guerra potente, micidiale e precisa” (8 mila morti civili, più di 400 bambini uccisi e feriti al giorno).

L’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Gilad Erdan ha accusato il segretario generale dell’Onu Guterres di “giustificare Hamas” per aver ricordato che “il popolo palestinese è stato sottoposto ad anni di soffocante occupazione”, pur condannando “inequivocabilmente gli atti terroristici orribili compiuti da Hamas” e ha negato i visti d’ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite: “È giunto il momento di dare loro una lezione”.

Il succitato ex ambasciatore di Israele Dror Eydar, per il quale “ogni persona nel mondo che minaccerà un ebreo deve morire”, ha detto che la dichiarazione di Guterres è una “espressione della degenerazione morale” dell’Occidente.

Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, che teorizza l’espulsione di tutti i cittadini arabi da Israele ed è contrario agli accordi di Oslo del ’93 (minacciò di morte Rabin, poi ucciso), dopo l’attacco di Hamas ha detto: “La guerra dimostra che occorre distribuire armi ai cittadini”, “non c’è destra né sinistra, né religiosi né laici”.

Per il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, colono in Cisgiordania, che si definisce “fascista omofobo”, i palestinesi non hanno diritto di esistere: “Il popolo palestinese è un’invenzione che ha meno di cent’anni di vita. Hanno una storia o una cultura? No. I palestinesi non esistono”. Ha ideato il “Piano Decisivo” che prevede la deportazione dei palestinesi, la privazione di tutti i diritti o il loro sterminio a opera del “forte e astuto esercito israeliano”.

Lior Haiat, portavoce del ministero degli Affari Esteri, ha accusato Amnesty International, che aveva chiesto il cessate il fuoco per proteggere i civili, di essere “un’organizzazione antisemita che ha pregiudizi contro Israele, un’organizzazione di propaganda che lavora per i terroristi di Hamas”.

La guerra d’odio non prevede chiaroscuri: “È una lotta tra i figli della luce e i figli delle tenebre, tra l’umanità e la legge della giungla”, ha scritto Benjamin Netanyahu su X, per poi cancellare il post il dopo l’esplosione sull’ospedale di Gaza City (tra i 100 e i 300 morti secondo l’intelligence Usa).

Il 26 ottobre Netanyahu ha detto: “Israele si sta preparando per una invasione di terra a Gaza. Noi siamo il popolo della luce, loro sono il popolo delle tenebre. Adempiremo la profezia di Isaia”. Il messianesimo pieno d’odio giustifica ogni massacro.

Zionist think tank publishes blueprint for Palestinian genocide

 

KIT KLARENBERG·OCTOBER 24, 2023

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