PALLANTE: “REGIONI IN MANO A PADRONI, SONO GENERATORI DI SPRECHI” da IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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PALLANTE: “REGIONI IN MANO A PADRONI, SONO GENERATORI DI SPRECHI” da IL FATTO

Francesco Pallante: “Regioni in mano a padroni, sono generatori di sprechi”

Antonello Caporale  1 Settembre 2025

“Il maggioritario è un orrore: così oggi il cittadino non vota, non vede e non sente”

In vista della tornata elettorale d’autunno ospiteremo in questa rubrica una serie di interviste sul ruolo e sul potere delle Regioni

Professor Francesco Pallante, tra qualche settimana molti italiani saranno chiamati al voto per elevare al potere delle Regioni nuovi cacicchi o confermare i vecchi. Non c’è una terza via?

La misura della debacle democratica sarà data dall’entità dell’affluenza alle urne. Purtroppo non eleggiamo presidenti ma padroni senza vincoli e senza responsabilità. Abbiamo conferito loro superpoteri che hanno legittimato un dominio assoluto.

Le Regioni sono imbottite di soldi.

È un sovraccarico di poteri ingiustificato, spesso, come si legge dalle cronache, generatore automatico di sprechi.

Cosa si può fare per cambiare verso?

Anzitutto fare in modo che gli elettori vadano a votare. Il sistema maggioritario ha mutilato la società della propria opinione e fatto lievitare la quota di chi non aspetta risposte, non sente passione. Il cittadino non partecipa, non vede, non sente.

Lei propone il proporzionale come palingenesi.

Il sistema proporzionale puro è l’unica medicina possibile per ridurre questa degenerazione padronale.

Ma il maggioritario fu scelto per dare più efficienza alla politica e chiudere il tempo delle negoziazioni permanenti, degli accordi sottobanco, delle crisi ripetute.

Le maggiori riforme sociali quando sono state prodotte dal Parlamento. Vogliamo ricordare quando è nato il servizio sanitario nazionale, o l’introduzione del nuovo obbligo scolastico piuttosto che lo statuto per i nuovi diritti dei lavoratori?

Per chi è nato nel Mezzogiorno il sistema proporzionale ha rappresentato un mercato a cielo aperto delle clientele.

E adesso invece? Siamo giunti alle monarchie assolute, ai domini di padre in figlio. Tutto dentro la più totale trasparenza. Disinibizione assoluta, nessuna vergogna.

Forse perché i cacicchi non hanno più l’assillo di rispondere all’opinione pubblica!

Da quando abbiamo introdotto il maggioritario tutti i governi sono stati di minoranza. Oggi Giorgia Meloni è a palazzo Chigi con il 28 per cento dei consensi rispetto al totale degli aventi diritto. È una democrazia felice, matura, piena?

La politica senza più i partiti è la radice quadrata della degenerazione.

E il maggioritario infatti uccide i partiti, conduce a leadership personali e solitarie.

Si diceva che fosse l’unico modo per aumentarne l’efficienza.

Invece esautora tutti i corpi collettivi. Le chiedo: facciamo il conto delle riforme precedenti all’instaurazione del maggioritario e quelle realizzate successivamente?

L’Italia però viveva crisi di governo ripetute, avvilenti.

Vero solo in parte. Quelle crisi avevano come fondale sempre la stessa maggioranza. Esisteva, a dispetto delle apparenze, una stabilità enorme.

Abbiamo immaginato che le democrazie liberali, quella inglese per esempio, rinnovassero metodi e sistemi di governo più trasparenti e collettivi. Abbiamo anche immaginato che la nostra economia ne avrebbe tratto vantaggio, vero?

Esattamente. Ecco i dati sul declino economico dell’Italia tratti da uno scritto dell’economista Guido Ortona: nel 1995, fatto 100 il PIL pro capite dell’Italia, il valore della Francia era 93.2, quello del Regno Unito 86.3, quello della Germania 101.5 e quello della Spagna 75.6. Nel 2022 la situazione era invece la seguente (sempre facendo 100 per l’Italia): Francia 111.6, Regno Unito 110.1, Germania 126.0, Spagna 92.4. Quindi nemmeno su questo fronte si possono riferire fatti clamorosamente positivi.

Lei concede al proporzionale puro ogni virtù.

Dico che è l’unico modo per far tornare la gente alle urne, ridurre il peso dei cacicchi, evitare la degenerazione personalistica. Ricorda Crozza? Faceva dire a Massimo Razzi, nel ruolo del politico trasformista per antonomasia: fatti pure tu un partito! Le Regioni sono imbottite di soldi e di poteri. E questo è il problema. Da enti programmatori a enti gestori: il salto in avanti ha contribuito a macchiare significativamente la reputazione.

Lei toglierebbe la sanità dalle mani delle Regioni.

Magari solo una bella cura dimagrante.

Non è aria.

Eh.

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