LA CINA SOSTIENE L’INTEGRAZIONE DELLA PALESTINA NEI BRICS da PRESSENZA
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
21844
wp-singular,post-template-default,single,single-post,postid-21844,single-format-standard,wp-theme-stockholm,wp-child-theme-stockholm-child,cookies-not-set,stockholm-core-2.4.6,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-9.13,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_menu_,wpb-js-composer js-comp-ver-8.2,vc_responsive

LA CINA SOSTIENE L’INTEGRAZIONE DELLA PALESTINA NEI BRICS da PRESSENZA

La Cina sostiene l’integrazione della Palestina nei BRICS: nuovo slancio per la causa palestinese?

– Montreal, Canada – Claudia Aranda  29.09.25

Con una mossa che ha avuto risonanza sulla scena geopolitica internazionale, la Cina ha ufficialmente espresso il suo sostegno all’integrazione della Palestina nei BRICS alla fine di settembre 2025, pochi giorni dopo che l’Autorità Nazionale Palestinese aveva formalmente presentato la sua domanda di adesione all’influente blocco. Questa posizione, confermata dal portavoce del Ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, segna un episodio singolare nel contesto della lotta della Palestina per il riconoscimento internazionale e la definizione di un ordine globale più multipolare.

“Il blocco BRICS rimane aperto alla partecipazione di partner con idee simili nel suo processo di cooperazione e accogliamo con favore il coinvolgimento della Palestina nei meccanismi di dialogo, in modo da poter avanzare insieme verso un sistema globale più giusto ed equo”, ha dichiarato Guo Jiakun a Pechino il 25 settembre 2025. Con queste dichiarazioni, la Cina ha sottolineato il suo sostegno non solo all’inclusione di nuovi membri, ma anche a una visione di governance internazionale meno dipendente dall’Occidente e più orientata al Sud del mondo.

La domanda palestinese, formalmente presentata dall’ambasciatore Abdel Hafiz Nofal a Mosca, è stata inviata ai paesi che attualmente costituiscono il blocco BRICS, che si è ampliato nel gennaio 2024 con l’ammissione di Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. In totale, i BRICS riuniscono oggi circa metà della popolazione mondiale, controllano oltre il 40% della produzione mondiale di petrolio greggio e si consolidano come pilastro economico, politico e diplomatico alternativo ai tradizionali scenari guidati da Stati Uniti e Unione Europea.

La Cina ha sottolineato che la partecipazione della Palestina potrebbe iniziare come osservatore o paese invitato, una formula che consentirebbe progressi nell’agenda di cooperazione e nella proiezione internazionale della Palestina, mentre i meccanismi interni del blocco vengono adattati in vista di un’eventuale adesione a pieno titolo. Questa apertura è stata valutata a Ramallah come “un passo strategico fondamentale affinché la causa palestinese acquisisca peso nei forum multilaterali e nello sviluppo delle alleanze Sud-Sud”.

Questo sostegno giunge in un contesto di persistenti tensioni in Medio Oriente e di intensificazione del conflitto palestinese-israeliano, soprattutto dopo i recenti episodi di violenza a Gaza e in Cisgiordania. Il sostegno della Cina coincide con un’offensiva diplomatica palestinese volta, oltre a cercare il pieno riconoscimento delle Nazioni Unite, ad aderire a meccanismi internazionali alternativi in ​​cui il potere di veto occidentale è più debole.

Gli analisti internazionali avvertono che la posizione di Pechino è sia un segno di solidarietà con la Palestina sia un tassello di una strategia più ampia per sfidare l’egemonia occidentale. Per la Cina, l’espansione dei BRICS e l’inclusione dei paesi arabi e musulmani rafforzano la sua leadership nel Sud del mondo e la sua influenza nelle regioni in cui convergono interessi energetici, commerciali e diplomatici.

La decisione finale sull’accettazione della Palestina spetta ora al resto dei membri del blocco, inclusi attori diversi come Brasile, India, Sudafrica e Russia, oltre alle recenti aggiunte. In ogni caso, il consenso giocherà un ruolo decisivo in un processo che potrebbe trasformare in modo duraturo l’architettura della rappresentanza internazionale palestinese.

In breve, il segnale della Cina rimodella il panorama delle alleanze e rappresenta un importante impulso per una Palestina che cerca di emergere oltre i confini tradizionali. Sotto l’egida dei BRICS, la causa palestinese potrebbe trovare nuove strade per il suo sviluppo economico, politico e diplomatico, sostenuta dal fermo sostegno di una delle principali potenze mondiali.

No Comments

Post a Comment

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.