“INCIDENTI, ATTACCO O FALSE FLAG. ORA SUI DRONI SPECULANO TUTTI” da IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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“INCIDENTI, ATTACCO O FALSE FLAG. ORA SUI DRONI SPECULANO TUTTI” da IL FATTO

“Incidente, attacco o false flag, ora sui droni speculano tutti”

Michela A. G. Iaccarino  12 Settembre 2025

Delle tre ipotesi, quella dell’operazione voluta non è credibile: perché l’alleato Minsk avrebbe avvisato?”

“Non mi aspetto che tutti i misteri di una guerra vengano risolti a guerra in corso: per fare chiarezza ci vuole sempre tempo”, dice Gianandrea Gaiani.

Secondo il direttore di Analisi Difesa, ci sono tre ipotesi per spiegare la vicenda dei droni russi che hanno penetrato lo spazio aereo polacco: provocazione russa, incidente, operazione false flag. La prima, spiega, “sin da subito è stata la più accreditata in Ue, ma non negli Usa, che sono rimasti defilati”.

Proviamo a fare chiarezza prima sul modello dei droni usati.

Il Gerbera è un drone russo usato come “esca”, creato per simulare il volo dello Shahed (Geran 2 per i russi) per localizzare le difese aeree nemiche, che poi vengono attaccate dai Geran 2 o da missili. Sono velivoli sacrificabili, costano poco.

Partiamo dalla prima ipotesi.

Se si è trattato di un’azione russa, l’obiettivo è chiaro: dimostrare ai polacchi che, nonostante le forze aeree e i Patriot della Nato, i droni russi entrano quando vogliono e viaggiano per 300 chilometri in territorio polacco. I russi dicono di non aver lanciato nulla contro la Polonia, ma c’è la possibilità che mentano: dunque, avrebbero attaccato attraverso la Bielorussia nel momento in cui l’Europa valutava di mandare militari in Ucraina. Cioè, fanno presente che possono penetrare in una zona strategica, dove è sita la base di Rezszow, dove si concentrano tutti gli aiuti militari per l’Ucraina. Ma c’è qualcosa che rende questa versione poco credibile.

Cosa?

La Bielorussia, alleata della Russia, ha visto i droni, ne ha abbattuti alcuni e ha avvisato lituani e polacchi che stavano arrivando. Che Minsk non voglia prendersi responsabilità di un’azione russa è possibile, ma che vada a informare preventivamente la Nato è strano. Facciamo un’altra domanda: se le difese aeree polacche e Nato hanno dimostrato questi limiti (quattro droni abbattuti su 19) dove sarebbero andati i velivoli senza quel preavviso? Comunque c’è una seconda ipotesi: i mezzi sono andati fuori rotta. Può trattarsi di un guasto, un incidente, uno sconfinamento non voluto, determinato dalle contromisure elettroniche ucraine. E tra l’altro è già successo: nel marzo 2022 un vecchio drone ucraino Tu-141 decollato da Odessa per sorvolare il Donbass, disturbato dai russi, si è schiantato al suolo in Croazia. Ma quello era un solo esemplare. Se ne possono deviare 19 tutti insieme? Molto difficile. Forse la programmazione di questo sciame di droni era sbagliata. Anche la Nato ha detto che è un’operazione voluta, ma non è un attacco.

E la terza ipotesi?

Ci può essere interesse di Ucraina e Polonia nel voler mostrare la vulnerabilità dell’Occidente per esaltare l’allarmismo e consolidare l’idea della minaccia russa: rientra nel messaggio ‘dobbiamo armarci’ perché dopo l’Ucraina tocca a noi, siamo sotto attacco, mandate gli aiuti’. Dunque la terza ipotesi è un attacco false flag. Kiev, d’accordo con Varsavia, può aver rimesso in condizione di volo dei Gerbera abbattuti o caduti sul suolo ucraino: la Bielorussia li vede arrivare, non capisce cosa succede (è previsto che i russi avvisino i bielorussi se fanno operazioni nel loro spazio aereo) e ne abbatte qualcuno. Le indagini tedesche sull’esplosione del gasdotto Nord Stream per cui sono stati arrestati degli ufficiali ucraini, hanno dimostrato che queste operazioni in collaborazione non sono nuove. Voglio ricordare che quando è esploso il Nord Stream, creando scalpore, Radoslav Sikorski, all’epoca ex ministro degli Esteri e attualmente di nuovo in carica, il 28 settembre 2022 scrisse sui social: ‘Grazie, Usa’.

Quale ipotesi valuta come la più plausibile?

Chiunque l’abbia fatto, ha vinto: se sono stati i russi, hanno mostrato di saper penetrare nei territori della Nato; se è una messinscena ucraina e polacca, ha dimostrato la necessità di maggiori sforzi dell’Alleanza contro la minaccia russa. Comunque, questa vicenda ha concesso a tutti di fare speculazioni.

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