IL TERRORISMO IN..NATO DELL’OCCIDENTE da SIMPLICISIMUS
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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IL TERRORISMO IN..NATO DELL’OCCIDENTE da SIMPLICISIMUS

Il terrorismo inNato dell’Occidente

   ilsimplicissimus 14 Giugno 2025

Ancora una volta l’Occidente, questa volta sotto la pura forma sionista, non fa la guerra, ma terrorismo. Mentre si comincia a capire qualcosa dell’azione israeliana si vede come essa abbia molte rassomiglianze con l’assalto della Nato contro le forze nucleari russe, condotto principalmente con droni trasportati vicino al luogo dove dovevano colpire. L’obiettivo infatti non erano gli impianti nucleari in sé, alcuni dei quali, tra l’altro sotterranei, ma l’assassinio di alti vertici militari iraniani e di alcuni scienziati nucleari. L’operazione non è stata difficile visto che in Iran esistono dalle 20 alle 30 mila persone, spacciate ufficialmente per oppositori, ma che fanno parte di una vera e propria rete terroristica. Quindi non si può dire quanto siano stati efficaci i raid aerei che hanno fatto, in un certo senso, da copertura narrativa al cuore di questa azione. E nemmeno possiamo sapere, quanti missili siano stati lanciati e quanti ne siano arrivati a segno o siano stati abbattuti. Né è possibile analizzare quali siano i danni reali prodotti dalla prima reazione iraniana che pare abbia colpito un sito strategico a sud di Tel Aviv, tre aeroporti militari e il centro nucleare di Dimon (a cui si riferisce l’immagine di apertura) , ma sta di fatto che l’intero governo israeliano è scappato a Cipro, rifugiandosi nella base militare di Dekhelia, ufficialmente britannica, ma di fatto Nato.

Quindi ci troviamo di fatto implicati in una nuova guerra che non è precisamente tra Israele e Iran, ma tra Iran e Nato. Questo deve essere chiaro fin da subito: così come l’Ucraina non aveva i mezzi per opporsi alla Russia senza massicce iniezioni di armi, assistenza strategica e tattica satellitare, così Israele non ha i mezzi per raggiungere l’Iran senza una completa copertura da parte dell’Alleanza atlantica. Non potrebbe nemmeno condurre una lunga campagna aerea e missilistica: ad esempio l’arma di punta di Israele ovvero gli F 35, hanno bisogno tra le 10 e le 14 ore di manutenzione per ogni ora di volo e l’Iran o meglio il nord dell’Iraq, dista tre ore di volo tra andata e ritorno. Gli F16 sono molto meno esigenti, richiedono tempi di manutenzione che sono circa la metà, ma anche in questo caso abbiamo tempo di fermo e costo dei materiali proibitivi per cui un ritmo operativo di questo genere non potrebbe essere mantenuto per più di una decina di giorni. Senza contare i possibili abbattimenti. Dunque anche questa guerra diventa la guerra dell’Occidente.

Ancora una volta l’arma migliore è quella della propaganda: l’attacco israeliano all’Iran è stato accompagnato da video e immagini generati dall’intelligenza artificiale, insieme a resoconti di danni ingenti che in realtà non ci sono stati, Ma a parte questa merda per allocchi di base, c’è anche l’incredibile condanna dell’Iran per aver reagito ad un attacco del tutto immotivato di Israele perché – tenetevi – Tel Aviv ha agito per autodifesa. Ma certo siccome secondo la Carta delle Nazioni Unite, l’Iran ha il diritto legale di ricorrere alla ritorsione per legittima difesa, bisogna far finta che è invece Israele a doversi difendere. Cose che solo un piddino al quarto stadio di metastasi politica può davvero pensare. In realtà qualche analista ritiene che l’operazione fosse stata programmata da tempo. Il 31 maggio scorso infatti l’Onu, organismo ormai geneticamente modificato e degenerato, ha pubblicato un documento dell’Aiea secondo il quale l’Iran dispone di circa 400 chili di uranio arricchito al 60% (per una bomba atomica decente occorre un arricchimento del 92%) mentre un secondo rapporto sosteneva che l’Iran ha condotto attività nucleari segrete alcuni decenni fa. Insomma si è cercato di creare l’idea che l’Iran sia uno stato canaglia nucleare, mentre palesemente lo è Israele che ha 200 testate atomiche non dichiarate sulle quali vige un silenzio tombale. Ma sappiamo bene che dobbiamo pur difendere l’ordine internazionale basato sulle regole che è una vera beffa.

Insomma adesso si apre un nuovo fronte, mentre l’Ucraina viene progressivamente abbandonata, tanto che la stessa Estonia – la quale ha espresso quella imbecille delirante di Kaja Kallas – adesso per bocca del primo ministro in carica, dice che comunque la Russia è un vicino con il quale occorre convivere. Cosa che con la Russia è possibile, ma con l’impero anglosassone no, a meno che non si abbia una natura ontologicamente servile e gregaria, disposta persino a confidare nei pagliacci di Washington e nei nazisti di Tel Aviv.

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