LA PERUGIA-ASSISI IN MARCIA DOMENICA 12: “IN MARCIA COME FLOTTIGLIA DI TERRA” da IL FATTO
La Perugia-Assisi domenica 12: “In marcia come flottiglia di terra”
Gianluca Roselli 7 Ottobre 2025
Potrebbe essere la più partecipata di sempre
Sarà una continuazione simbolica della Global Sumud Flotilla. E vi parteciperanno molti degli attivisti della Flotilla, tra cui parlamentari e giornalisti. Parliamo della Marcia Perugia-Assisi 2025, che domenica 12 ottobre percorrerà i 24 km da Bastia Umbra ad Assisi, e potrebbe essere la più partecipata di sempre, con migliaia di persone in arrivo dall’Italia e dall’estero. “La marcia arriva in un momento cruciale dove, di fronte alla non azione del governo italiano, le persone da settimane scendono in piazza spontaneamente per dire basta al massacro dei palestinesi e all’occupazione illegale di Israele a Gaza. E altre persone si sono messe in mare per portare aiuti”, spiega Flavio Lotti, presidente della Fondazione Perugia-Assisi, che ieri ha presentato l’iniziativa alla stampa estera a Roma. “Attivisti e giornalisti della Flotilla sono stati trattati in maniera indecorosa. Senza dimenticare i giornalisti palestinesi uccisi a Gaza”, afferma Beppe Giulietti. Saranno presenti i partiti – con i leader di Pd, 5 Stelle e Avs – ma soprattutto la società civile, compresa una “marcia dei bambini”.
In piazza ad Assisi ci saranno, tra gli altri, Francesca Albanese, Tomaso Montanari, il sindaco di Betlemme, l’attrice Anna Foglietta e molti altri. “Fermate il genocidio a Gaza! Appello corale contro la complicità, i silenzi e l’ipocrisia”, il titolo della manifestazione finale alla Rocca Maggiore. “Il governo dovrebbe imitare la Flotilla e usare le navi militari per portare aiuti a Gaza”, osserva Lotti. E il piano di Trump? “Paradossale che arrivi da lui. Positivo se serve a un immediato cessate il fuoco, ma è una pace imposta che non risolve nulla sul tema del diritto dei palestinesi a vivere e autodeterminarsi nella propria terra”. E Stefano Patuanelli (M5S) aggiunge: “Il documento programmatico dell’esecutivo prevede 22,8 miliardi in più per le armi nei prossimi tre anni. Se questo è lavorare per la pace…”.
In Ue non si parla della Flotilla: il Parlamento dice no alla discussione
Wanda Marra 7 Ottobre 2025
Scuderi (Avs) ha proposto il dibattito: l’Aula si è opposta
Non ci sarà nessun dibattito sulla Flotilla al Parlamento europeo: ieri l’aula di Strasburgo ha bocciato la richiesta avanzata dall’europarlamentare Verde, Benedetta Scuderi, che sulla Flotilla c’è andata. Ha detto no il blocco di centrodestra: i sovranisti, ma anche il Ppe, che – all’occorrenza – bypassano il fatto di essere parte della maggioranza Ursula. “Chiedo che il Parlamento europeo discuta urgentemente dell’intercettazione forzata della Global Sumud Flotilla, del rispetto del diritto internazionale e del blocco illegale della Striscia di Gaza”, aveva detto Scuderi. “Io, insieme ad altre 400 persone, tra cui anche membri di questo Parlamento, siamo stati presi in ostaggio dalle forze israeliane in acque internazionali: si tratta di una violazione del diritto internazionale. Siamo stati sequestrati, perquisiti, non abbiamo potuto dormire e alcune persone sono state aggredite fisicamente”, aveva ribadito tra gli applausi. Non senza ricordare che “le nostre colleghe Rima Hassan ed Emma Fourreau non sono ancora tornate. Un’altra flotilla, con Melissa Camara a bordo, si sta ora avvicinando a Gaza”.
Ma l’ Eurocamera ha tirato diritto e ha detto no al cambio di agenda per inserire il dibattito, come avevano chiesto sia i Verdi che The Left. Non solo. Il Parlamento europeo ha bocciato pure la richiesta della Sinistra di una presa di posizione della Commissione sullo stesso tema. “Vergognosa” ha definito questa decisione la delegazione italiana dei Verdi in Europa. “Milioni di persone sono scese in piazza in tutta Europa nei giorni scorsi per chiedere giustizia per il popolo palestinese e la fine del genocidio, in solidarietà all’equipaggio della Global Sumud Flotilla. Il Parlamento europeo ha scelto di non ascoltare quella voce”, hanno denunciato la stessa Scuderi, Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando.
Niente di nuovo sotto il sole per come l’Europa sta affrontando la questione dall’inizio. Anche venerdì scorso le proposte presentate dalla Commissione per imporre sanzioni e dazi contro Israele sono uscite dall’agenda del Coreper, la riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi europei. Stavolta la situazione è in movimento: il piano in 20 punti presentato da Donald Trump era già stato accettato da Netanyahu, quando gli ambasciatori dell’Ue si sono riuniti. Ma la tendenza è la stessa dall’inizio. La settimana scorsa il tema di Gaza era uscito dall’agenda del Consiglio europeo informale di Copenaghen. Ufficialmente per mancanza di tempo, ma in realtà per le troppe divisioni interne. E giovedì mattina, con l’abbordaggio della Flotilla appena finito, i leader della Ue riuniti nel vertice, si erano limitati a qualche condanna a margine, fuori dalla riunione ufficiale.
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