“NO ALLA GUERRA!” PERCHÈ ADERIAMO ALLA MANIFESTRAZIONE DEL 5 APRILE da IL FATTO e IL MANIFESTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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“NO ALLA GUERRA!” PERCHÈ ADERIAMO ALLA MANIFESTRAZIONE DEL 5 APRILE da IL FATTO e IL MANIFESTO

No alla guerra! Perché aderiamo alla manifestazione del 5 aprile

 LODICOALFATTO  02/04/2025

LA GUERRA INIZIATA IL 24 FEBBRAIO 2022 si protrae ormai da oltre tre anni causando sofferenze inenarrabili alle popolazioni coinvolte. La Nato e i vertici dell’Unione europea non hanno fatto nulla (…). Al contrario hanno bandito ogni ipotesi di negoziato e hanno alimentato il conflitto rifornendo l’Ucraina di armi sempre più performanti, coltivando il mito di una vittoria militare impossibile da conseguire (…) La prospettiva che si ponga fine alla guerra e si giunga finalmente al cessate il fuoco, a seguito dell’apertura di negoziati fra gli Stati Uniti e la Russia ha suscitato smarrimento nei vertici dell’Ue al punto che il Parlamento europeo nella sua Risoluzione del 12 marzo 2025 ha espresso “sgomento per quanto riguarda la politica dell’amministrazione statunitense di riappacificarsi con la Russia”. La risposta dell’Ue non è stata quella di attivarsi per agevolare il percorso di costruzione della pace, ma, al contrario, quella di prefigurare la continuazione della guerra con altri mezzi. Il Piano ReArm Europe (in seguito pudicamente rinominato Readiness 2030), proposto dalla presidente della Commissione, Ursula von der Layen, propone la mobilitazione di 800 miliardi di euro per consentire un riarmo straordinario dei Paesi europei (…) In questo quadro, il vertice dei “volenterosi ” convocato a Parigi, con la partecipazione dei leader europei e del presidente ucraino Zelensky, è un malcelato tentativo di ostacolare il processo di pace. Si viene così delineando un progetto politico demenziale e nefasto per tutti i popoli europei (…) Quella destinata al riarmo è una cifra enorme, sottratta alla sanità, all’educazione, alla difesa ambientale, alla lotta alla povertà (…) La sicurezza si difende costruendo rapporti pacifici fra le nazioni, attraverso il disarmo reciproco e concordato, non attraverso la corsa agli armamenti. Il processo di riarmo serve solo a identificare un nemico, ad attribuire alla Federazione russa il ruolo del nemico, dividendo l’Europa con una nuova drammatica cortina di ferro. Dobbiamo bloccare questo processo prima che divenga irreversibile. Per questo aderiamo alla manifestazione indetta dal Movimento 5 Stelle per il 5 aprile a Roma.

PINO ARLACCHI, ELENA BASILE, PIERO BEVILACQUA, MARIA LUISA BOCCIA, GINEVRA BOMPIANI, ALBERTO BRADANINI, GIACOMO COSTA, ROBERTA DE MONTICELLI, MONICA DI SISTO, DOMENICO GALLO, CLAUDIO GRASSI, RANIERO LA VALLE, LEA MELANDRI, PASQUALINA NAPOLETANO, MONI OVADIA, ALI RASHID, FRANCESCO SYLOS LABINI, LINDA SANTILLI, VAURO

5 aprile, Avs aderisce Conte chiama Schlein «Confido che ci sia»

Riarmo Il leader M5S rinnova l’invito al Pd per la prima manifestazione senza incursioni di Grillo. Raggi assente «per motivi familiari». Barbero, Travaglio, Montanari e Onufrio sul palco insieme alla Rete dei numeri pari

Giuliano Santoro  02/04/2025

Quella del 5 aprile sarà la prima manifestazione nazionale del Movimento 5 Stelle senza Beppe Grillo. Nella primavera di due anni fa, in occasione del corteo che l’avvocato aveva voluto dedicare ai temi del lavoro precario e al reddito di cittadinanza, il fondatore spuntò ai lati del palco per guadagnare il centro della scena e invocare la nascita di «brigate di cittadinanza» che si dedicassero «in passamontagna» alla cura di strade e giardini. Ottenne l’effetto di oscurare il neo-leader, che pure aveva pazientemente costruito quell’evento e ottenuto che vi si affacciasse, per un saluto a favor di telecamere, anche Elly Schlein.

NON SI SA ancora se e in che modo la segretaria del Partito democratico comparirà, dopo aver fatto della difesa comune Ue e del no al piano von der Leyn la linea del suo partito. Di certo Conte sta provando a costruire un evento che provi a esprimere al tempo stesso la centralità del suo M5S e la contaminazione con altre forze. «Abbiamo aperto a tutte le forze politiche, le associazioni, i singoli cittadini – spiega a questo proposito il leader dei 5 Stelle – Quindi confido assolutamente che ci sia anche il Pd e che ci siano tutte le altre forze che ritengono questo piano di riarmo una prospettiva completamente folle che farà malissimo all’Italia e distruggerà anche l’unità e l’integrazione dell’Europa».

NEL FRATTEMPO, tra conferme e nuove indiscrezioni, prende corpo la lista degli ospiti che parleranno dal palco dei Fori imperiali: ci sarà lo storico Alessandro Barbero. Assieme a lui il direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio, Giuseppe Onufrio di Greenpeace e il rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari. Ieri è arrivata anche l’ufficializzazione della partecipazione dei due leader di Alleanza Verdi Sinistra. «Io e Bonelli saremo presenti – dice Nicola Fratoianni – Conte ci ha invitato e quindi andremo. Condividiamo gli elementi di fondo di questa manifestazione, su molte di queste questioni abbiamo posizioni che sono molto convergenti e quindi non abbiamo difficoltà ad esserci».

NON CI SARÀ, come è noto da tempo, la Cgil. Maurizio Landini ha spiegato una volta per tutte che il sindacato non aderisce a iniziative di partito. Ci sono state fasi in cui l’asse tra lui e Conte pareva più evidente: il M5S partecipò con grande evidenza alla piazza del 5 novembre 2022. In seguito, l’elezione di Schlein a segretaria ha un po’ riequilibrato lo stato dei rapporti tra Corso Italia e forze d’opposizione. Dal palco della manifestazione romana di sabato parlerà comunque Elisa Sermarini della Rete dei Numeri pari, che unisce diversi nodi territoriali e campagne contro la povertà e la cui agenda sociale ha più volte trovato il sostegno dei 5 Stelle.

ASSENTE, ma «per motivi familiari», l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha assicurato sostegno alle cause della manifestazione. La sua non partecipazione pare fare il paio con quella, meno inattesa, di Alessandro Di Battista. La sua figura avrebbe rappresentato un’apertura a mondi del M5S dell’era (fortunata dal punto di vista elettorale) «né di destra né sinistra» ma sarebbe anche stata ingombrante per la gestione Conte. Tra le altre adesioni quelle degli ex parlamentari Paolo Cento, Loredana de Petris e Stefano Fassina, oggi promotori del Polo Progressista che alle ultime regionali nel Lazio ha corso insieme ai pentastellati.

SARÀ INTERESSANTE vedere se arriverà in piazza un altro ex sindaco di Roma: Ignazio Marino, dopo essere stato eletto al parlamento europeo nelle liste di Avs, in quota Europa Verde, pare molto attivo sul fronte della corsa del 2027 per la guida della capitale. Secondo alcuni scenari, starebbe lavorando al suo ritorno al Campidoglio. Da tempo contesta a Roberto Gualtieri soprattutto la gestione dei rifiuti e la costruzione del mega-inceneritore di Santa Palomba, nella periferia sud-ovest. Se davvero volesse scendere in campo, Marino non potrebbe fare a meno dell’appoggio di Conte. E la piazza del 5 aprile, sussurrano in molti, sarebbe un ottimo palcoscenico per sondare le sue aspirazioni.

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