MIGLIAIA IN CORTEO PRO PALESTINA A ROMA. “LIBERTÀ PER GAZA” da ROMATODAY
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MIGLIAIA IN CORTEO PRO PALESTINA A ROMA. “LIBERTÀ PER GAZA” da ROMATODAY

Corteo pro Palestina a Roma: in migliaia scesi in strada. “Libertà per Gaza”

“Siamo tutti antisionisti”. E’ partito nel pomeriggio, da piazzale, il corteo diretto all’Esquilino. Una richiesta: stop ai bombardamenti su Gaza

ROMATODAY  12/10/82024

“Siamo tutti antisionisti”. E’ partito nel pomeriggio di oggi il corteo dei manifestanti che sono scesi all’altezza di piazzale Ostiense per chiedere una cosa: lo stop ai bombardamenti sua Gaza. Il cordone dei manifestanti aveva come tappe viale Aventino, piazza di porta Capena, il Colosseo. Fino ad arrivare a via Merulana e piazza Vittorio. Altri gridano “Palestina libera”. Come riportato dall’Adnkronos, si è alzato il coro “ora e sempre resistenza” mentre il corteo raggiungeva via Merulana, diretto in piazza Vittorio. Ci sono bandiere palestinesi, del Libano e della pace. Ad attendere i manifestanti anche l’Anpi. Dal megafono, ha indicato l’agenzia, c’è ha fatto risuonare “Israele sionista, Israele fascista, Stato terrorista”.

Gli slogan dei manifestanti

“Stop al genocidio” ma anche “Free Palestine” sono stati alcuni degli slogan dei manifestanti. Con lo striscione “Stop al genocidio della popolazione palestinese, stop al massacro in Libano”. Tra i cartelli anche: “Vita, libertà e giustizia sono diritti umani. Morte, oppressione e ingiustizia sono causate dalla guerra”. Per evitare problemi come accaduto in passato, al passaggio del corteo sotto alla sede della Fao sono state rimosse le bandiere dei paesi membri. 

“Basta bombardamenti”

“Le comunità ebraiche sono scese piazza in tante parti del mondo. Ci dispiace molto che la comunità ebraica romana e italiana non sia ancora scesa in piazza insieme a noi per dire: basta a questa guerra. Sì alla pace”. Così Yousef Salman, presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio. E ancora: “Siamo qui per dire basta bombardamenti, anche sul Libano, e stop al genocidio. Purtroppo il governo israeliano è un governo criminale”.  Sempre Salman: “Lottiamo contro questa maledetta guerra per la pace”. Inoltre ha ringraziato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, per le parole pronunciate dopo il ferimento dei soldati dell’Unifil in Libano. Allo stesso tempo, ha osservato: “Avremmo voluto sentire queste dichiarazioni anche per la morte di migliaia di palestinesi a Gaza e il ferimento di più di diciottomila bambini e quattordicimila donne”.

Allerta delle forze dell’ordine

Tutto per il momento sta avvenendo senza registrare problemi. C’era infatti un’attenzione forte da parte delle forze dell’ordine. Lo scorso sabato, infatti, il sit-in non autorizzato a Porta San Paolo sfociò in scontri di piazza. Dopo il diniego della questura e i disordini di una settimana fa, l’allerta era alta. Soprattutto per evitare le scene di guerriglia di una settimana fa, al termine delle quali rimasero ferite oltre 50 persone, con un arresto e tre denunce nei confronti delle frange violente che hanno dato vita alle violenze a Porta San Paolo. 

“Noi in piazza, campo largo assente”

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Partito della Rifondazione comunista, nel frattempo ha commentato: “Oggi noi di Rifondazione comunista saremo di nuovo in corteo a Roma al fianco della comunità e del movimento degli studenti palestinesi. Purtroppo ancora una volta non ci sarà il campo largo. Cosa si aspetta a prendere posizioni nette e chiare come un tempo faceva la sinistra italiana quando aveva “la Palestina nel cuore”? Quanti altri crimini deve commettere Netanyahu prima che l’opposizione parlamentare presenti una mozione per la condanna dei crimini di Israele, per il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina, per la sospensione dell’accordo di cooperazione militare e di qualsiasi fornitura militare e di cooperazione economica con Israele fino al cessate il fuoco a Gaza e in Libano? Quando si assumerà una posizione netta per il ritiro di Israele dai territori occupati come condizione per l’apertura di un processo di pace?”. 

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