I SINDACI PRO-UE RILANCIANO NEL GIORNO DEL CORTEO M5S da IL MANIFESTO
I sindaci pro-Ue rilanciano nel giorno del corteo M5S
5 aprile Due piazze concorrenti: a Roma con Giuseppe Conte contro il riarmo e a Bologna la seconda puntata dell’evento di piazza del Popolo
Giuliano Santoro 20/03/2025
Di fronte alle parole di Giorgia Meloni a Montecitorio sul Manifesto di Ventotene e alla sua professione di atlantismo in nome di Trump, le differenze tra le opposizioni si notano di meno e le diverse risoluzioni presentate dalle forze di minoranza passano in secondo piano. Eppure nei prossimi giorni questa divergenze avranno modo di mostrarsi ancora.
Quando Giuseppe Conte conclude il suo intervento, tutto di attacco alla presidente del consiglio, ribadisce l’invito alla manifestazione che il suo Movimento 5 Stelle sta organizzando da qualche tempo. «Noi ci ritroveremo a Roma il 5 aprile – dice Conte dal pulpito del suo scranno per la dichiarazione di voto – per dire no a questo piano folle di riarmo, no a un’economia di guerra, sì a un piano di rilancio per sanità, scuola, istruzione, per proteggere le nostre filiere industriali. Voteremo ‘no’ alla vostra vergognosa risoluzione, dove non avete avuto nemmeno il coraggio di scrivere piano di riarmo».
Dal canto suo, anche Elly Schlein rinfaccia a Meloni di essere sparita e di aver dribblato per mesi il confronto in aula. Così come Nicola Fratoianni, al pari dei primi due, grida lo scandalo per il silenzio sui massacri di Gaza. E l’attacco sul Manifesto di Ventotene ha oggettivamente messo in secondo piano i distinguo. Tuttavia, proprio l’evocazione simbolica dell’Europa, e l’uso che ne è stato fatto sabato scorso in piazza del Popolo a Roma, è destinato a riprodurre tensioni. Perché giusto ieri si è appreso che due dei sindaci che avevano simbolicamente raccolto l’appello a manifestare di Michele Serra e che materialmente si erano fatti carico dell’organizzazione della piazza hanno convocato una seconda piazza. A Bologna, e proprio il 5 aprile, giorno fissato per l’evento del Movimento 5 Stelle. «Le città di Bologna e Firenze, come tante altre realtà europee, sono chiamate a un ruolo fondamentale nel rafforzamento dell’Unione europea. Oggi, più che mai, sentiamo l’urgenza di impegnarci a promuovere e difendere i valori che ci hanno uniti in questi decenni – scrivono in una lettera pubblicata da Repubblica i sindaci di Firenze e Bologna, Sara Funaro e Matteo Lepore – Per questo rispondendo all’appello lanciato da Michele Serra, abbiamo deciso di organizzare una nuova edizione della manifestazione ‘Una piazza per l’Europa’, che, dopo la bella giornata di Roma, vuole rappresentare una nuova occasione di confronto e mobilitazione».
Giuseppe Conte nei giorni scorsi aveva espresso soddisfazione per la posizione di Schlein sul piano von der Leyen. E prima ancora aveva aperto alla possibilità che, come era successo due anni fa, i leader di altre forze politiche trovassero il modo di partecipare alla sua manifestazione, anche solo per un’incursione e saluto con photo opportunity. Il fatto che l’evento dello scorso 15 marzo continui a camminare sulle gambe dei sindaci espressione del Partito democratico non facilita le cose. Innanzitutto perché agli occhi dei contiani le fasce tricolore degli amministratori locali evocano un problema oggettivo: la difficoltà dei 5 Stelle al voto nelle città.
Di più, un’operazione del genere e il protagonismo dei sindaci mette in difficoltà i pentastellati anche in vista di accordi futuri. Basti ricordare che lo stesso Lepore, quattro anni or sono, venne eletto da una coalizione che comprendeva anche il M5S (prese poco più del 3%, ma il significato politico della scelta andò oltre il dato concreto). O che proprio sul laboratorio Napoli, dove M5S e Pd hanno scelto Gaetano Manfredi, curiosamente oggi uno dei punti di riferimento dei moderati del centrosinistra, si basa il tentativo di trovare una candidatura per la Regione Campania. Ce n’è abbastanza per chiedersi: questa mobilitazione dei sindaci rischia di togliere terreno sotto i piedi alla costruzione della coalizione alternativa alla destra?
Nel frattempo, la manifestazione del 5 aprile (quella dei 5 Stelle) raccoglie l’adesione di Rifondazione comunista, una delle forze che sabato scorso ha animato il corteo alternativo all’evento dei sindaci. «Dopo la nostra manifestazione di sabato scorso in piazza Barberini quella proposta da Conte è un’occasione per rilanciare la mobilitazione pacifista contro il riarmo, la guerra in Ucraina e il genocidio in Palestina – dice il segretario Maurizio Acerbo – È giusto ritrovarsi in piazza per chiedere che l’Italia e l’Europa facciano una politica di pace, quella dell’articolo 11 della Costituzione». Anche il sindacato di base Usb esprime la volontà di approfittare di questa data «ponendo al centro il tema dei rinnovi contrattuali e del No alle spese militari» mentre da Potere al popolo propongono una contro-manifestazione da tenersi proprio a Bologna.
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