FIRENZE, STUDENTI AGGREDITI DA MILITANTI FASCISTI da IL FATTO e IL MANIFESTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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FIRENZE, STUDENTI AGGREDITI DA MILITANTI FASCISTI da IL FATTO e IL MANIFESTO

Dentro la stagione calda della scuola: aumentano proteste e repressione

NON SOLO VALDITARA – Più occupazioni, più polizia. I presidi denunciano i ragazzi e chiedono i danni

 VIRGINIA DELLA SALA  19 FEBBRAIO 2023

Greta ha 18 anni e frequenta il liceo delle Scienze Umane Albert Einstein di Torino. La sua testimonianza è arrivata nei giorni scorsi. “Con il collettivo di cui faccio parte, la scorsa settimana, abbiamo organizzato un’occupazione per protestare contro il sistema scolastico e promuovere laboratori e pratiche alternative – spiega –. Dal secondo giorno, però, per il dirigente scolastico è diventata una questione di ordine pubblico, con denunce alla Digos, intervenuta massicciamente”. È una storia nuova, ma anche l’ultima di una tendenza che va avanti da circa un anno: le proteste degli studenti risuonano più forti, e più forti sono le reazioni e di conseguenza la forza con cui vengono raccontate. Difficile stabilire la progressione “causa-effetto” di questa dinamica, il fatto è che i movimenti studenteschi sono in fermento.

Sempre a Torino. Il 30 gennaio, quindi, gli studenti di via Pacini occupano la scuola – spiegano – per contestare le scelte del governo che metterebbe “a rischio il diritto allo studio” ma anche per non aver fatto abbastanza per la sicurezza in alternanza scuola-lavoro. L’occupazione inizia a un anno dalla morte di Lorenzo Parelli in un’azienda in provincia di Udine, durante uno stage. In poche ore la situazione precipita: proteste, una manifestazione di studenti contrari, arriva la Digos, il preside annuncia denuncia. “È un mio diritto ma soprattutto un mio dovere” spiegherà poi. Tra i reati valutati, c’è violenza privata, interruzione di pubblico servizio e occupazione abusiva. “Mi riservo di fare denuncia per linguaggi sessisti e omofobi usati nei miei confronti dagli occupanti”, aggiunge. La sensazione degli studenti è quella di essere dipinti come criminali. “È partita una campagna mediatica diffamatoria e denigratoria nei nostri confronti – spiegano dal collettivo – ci hanno definito squadristi fascisti”. La scuola si riunisce poi per decidere le sanzioni disciplinari: 10 giorni di sospensione a due studentiə e cinque a un altro. Ma è l’accusa di violenza che non va loro a genio. “I video a disposizione sanciscono una realtà diversa – dice Greta – a parte essersi frapposti fisicamente con i propri corpi per impedire l’accesso ai professori non è stata praticata alcun tipo di violenza”.

Facendo un passo indietro rispetto ai singoli casi, si possono unire i punti di un ecosistema in cui proteste e ostilità delle istituzioni e dell’autorità si nutrono a vicenda, a ogni livello. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, a gennaio ha minacciato di querelare gli studenti che, per protestare contro l’Alternanza, avevano scritto un (effettivamente maldestro) comunicato stampa. Poi, nei giorni scorsi, ha sostenuto che tra “i demeriti” del Sessantotto c’è stato quello di “aver contestato il principio di autorità” a scuola. I presidi fanno da raccordo. A novembre l’occupazione del liceo Mamiani a Roma aveva generato la sospensione di 250 studenti che, oltretutto, si erano dovuti autodenunciare. In quel caso – come accade spesso – era poi arrivata anche una richiesta di danni: “Circa 10 mila euro complessivi – ha spiegato un rappresentante degli studenti – quindi una quarantina di euro a famiglia. La dirigenza ha scelto di inserire tra i danni causati dall’occupazione anche alcune porte già rotte o la scalfittura di una lastra di marmo nell’atrio, a oltre 3 metri d’altezza. Il costo più alto, circa 2.500 euro, per far ridipingere il muro della palestra sul quale avevamo fatto un murale con scritto ‘Mamiani in lotta’. Non era una scritta vandalica, abbiamo abbellito un muro grigio”.

I dirigenti sospendono spesso anche i viaggi d’istruzione, ma non sono i soli. Nel liceo classico Tito Livio di Milano, dopo una due giorni di occupazione pacifica, è arrivata una circolare sul registro elettronico che ha comunicato l’annullamento della Giornata sulla neve “a causa della rinuncia della maggior parte degli accompagnatori”. Dovevano partire 240 studenti e una quindicina di insegnanti. “Il ritiro della disponibilità è legato alla decisione degli studenti di occupare la scuola – ha detto il preside –. Alcuni docenti si sono sentiti traditi. Ho tentato una mediazione, ma non è riuscita”.

Firenze, studenti aggrediti da militanti fascisti. La Digos ne identifica sei

IL SINDACO NARDELLA: “AGGRESSIONE SQUADRISTA”. SILENZIO DEL GOVERNO. Il video non potrebbe essere più chiaro. Mostra un ragazzo di 15-16 anni steso a terra, lo zainetto ancora sulle spalle, che cerca di proteggersi dai calci che un uomo […]

Redazione interni  19/02/2023

Il video non potrebbe essere più chiaro. Mostra un ragazzo di 15-16 anni steso a terra, lo zainetto ancora sulle spalle, che cerca di proteggersi dai calci che un uomo più grande di lui gli sta sferrando con una violenza estrema. Pochi minuti in tutto, durante i quali l’aggressore viene raggiunto da altri cinque adulti che cominciano a picchiare altri ragazzi.

Le vittime sono studenti del liceo classico Michelangelo di Firenze, presi di mira ieri mattina poco prima che suonasse la campanella da una squadraccia di militanti di estrema destra. L’intervento di un’insegnante, che ha cercato di fermare gli aggressori, ha probabilmente evitato che le violenze durassero di più. «Ma che fate ragazzi, fermatevi», ha cominciato a urlare la professoressa. Avvertita dalla preside del liceo, la Digos avrebbe identificato sei persone appartenenti, secondo quanto scritto dal presidente della regione Toscana Regione Toscana, Eugenio Giani – «ad Azione studentesca». «Un’aggressione squadrista di questa gravità e di fronte a una scuola è un fatto intollerabile», ha commentato invece il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Da sinistra si attacca il governo per il silenzio mantenuto fino a ieri sera sull’episodio con il dem Emiliano Fossi che chiama in causa direttamente la premier Giorgia Meloni: «Un’aggressione inaccettabile, una preoccupante recrudescenza squadrista: presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi», ha detto il parlamentare. «Non possiamo chiudere gli occhi davanti ad adulti che prendono a calci e pugni studenti. Pensavamo che certi fatti appartenessero al passato di questo Paese, invece ci ritroviamo ancora a fare i conti con un’estrema destra aggressiva. Segnalo che la premier Giorgia Meloni parla di tutto ma non ha mai detto una parola contro i movimenti post fascisti».

Stando a una prima ricostruzione della polizia, alcuni militanti di destra stavano effettuando un volantinaggio non autorizzato dalla questura in una piazza non distante dalla strada in cui si trova la scuola. Gli adulti, ameno sei, si sarebbero fatti avanti quando alcuni degli studenti del Michelangelo appartenenti al Sum, il collettivo Studenti uniti Michelangelo, si sarebbero avvicinati. La reazione sarebbe stata immediata e violentissima come si vede dal video.

Il sindaco Nardella ha chiesto al questore di fare chiarezza al più presto su quanto accaduto. Ma l’aggressione di fronte al liceo fiorentino ha provocato la reazione anche da parte di politici nazionali, a partire da Elly Schlein e Stefano Bonaccini, entrambi candidati alla segreteria del Pd. «La mia piena e totale solidarietà agli studenti dei collettivi che hanno subito una vera e propria aggressione squadrista», ha detto Schlein. «Condanno fermamente – ha invece scritto su Twitter Bonaccini – le indegne aggressioni effettuate a Firenze da militanti fascisti».

Per Monica Cirinnà, responsabile diritti del Pd, «le scene dell’aggressione fascista davanti al liceo Michelangelo di Firenze sono dolorose e inquietanti». «Non possiamo tacere, né minimizzare – ha aggiunto -. Ho vissuto gli anni della violenza politica, anche nelle scuole, un tempo che non deve tornare: la scuola è luogo di libertà, inclusione, palestra di formazione alla democrazia e alla cittadinanza consapevole, uno spazio che va preservato e difeso».

«Vedo che FdI di Firenze parlando dell’aggressione agli studenti del liceo fiorentino Michelangelo parla di ‘scontri’? Ma con quale coraggio dicono queste cose? Se vogliono possiamo rimandargli il video dell’episodio. È stata un’aggressione, non cerchino di confondere le acque», afferma invece il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, che sulla vicenda sta preparando un’interrogazione parlamentare ai ministri Piantedosi e Valditara. «Se poi corrispondono al vero – ha proseguito il leader di SI – le notizie che circolano in rete che i responsabili della violenza siano legati al Casaggi e al movimento giovanile di Fratelli d’Italia, e addirittura alcuni siano membri della Consulta Provinciale degli Studenti, la vicenda assume proporzioni ancora più gravi ed allarmanti».

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