Emidio di Treviri | Sul fronte del sisma
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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Emidio di Treviri | Sul fronte del sisma

Segnaliamo l’uscita di Sul fronte del sisma (DeriveApprodi, 2018), rapporto di ricerca scientifica indipendente sul post-sisma: un’indagine corale, di taglio sociologico-antropologico-urbanistico, sui territori dell’Italia Centrale colpiti dal terremoto del 2016-2017. Il libro è la prima opera collettiva del gruppo di ricerca Emidio di Treviri.

La serie di eventi sismici che dal 24 agosto 2016 ha colpito l’Appennino centrale, investendo quattro regioni, distruggendo migliaia di frazioni e lasciando decine di migliaia di persone senza casa, è uno dei disastri socio-naturali più significativi della storia recente d’Italia. Alla grave sequenza di scosse è succeduto il caos di un’emergenza che, tra risposte istituzionali equivoche e macerie immobili, ha lasciato segni indelebili sui territori colpiti. Le traiettorie degli sfollati si sono declinate a seconda delle rispettive capacità di accesso ai capitali relazionali, economici e culturali, mentre le aree colpite si sono trasformate in un campo di battaglia. Una battaglia combattuta a mezzo di ordinanze, installazioni temporanee, affitti e container. Una lotta per la sopravvivenza delle aree interne contro speculazione, abbandono e strategie di rilancio economico eterodirette.

«Ogni terremoto, come ogni evento disastroso, produce traumi individuali e sociali, territoriali e umani, culturali e materiali, profondi e in certa misura insanabili. Questi traumi, come l’evento che li ha causati, hanno caratteristiche peculiari: non si riproducono mai allo stesso modo, perché i luoghi e i tempi in cui si verificano, i processi in cui si inseriscono e la maniera in cui vengono affrontati non corrispondono, né potrebbero farlo. Cambiano i contesti, le idee, le persone, gli approcci, gli strumenti. Tuttavia, se le esperienze calamitose si ripetono con costanza, almeno la loro frequenza consente – o dovrebbe consentire – di fare tesoro dell’esperienza, cercando di non ripetere gli errori del passato.

Sociologia, antropologia, psicologia, scienze del territorio e altre discipline hanno sviluppato conoscenze approfondite sul tema; conoscenze che aiutano a individuare somiglianze, pattern, tratti condivisi nella filigrana di vicende comunque uniche, così come effetti imprevisti e indesiderati di interventi sulla carta adeguati.

Il lavoro sul campo a ridosso degli eventi, la ricostruzione puntuale di una vicenda anche attraverso la forma della ricerca-azione, se sconta a volte i limiti di uno sguardo ravvicinato, ha il pregio insostituibile di fornire dati ed elementi di valutazione che lo scorrere del tempo rischierebbe di offuscare, al di là di opacità e reticenze che a volte si registrano fin dalle prime battute.

Questo libro è dedicato a un’analisi delle conseguenze degli eventi sismici che hanno interessato l’Appennino centrale tra il 2016 e il 2017, e del modo in cui sono state affrontate. Esso, lo dico subito, raggiunge a mio parere un ammirevole equilibrio tra dettaglio e sguardo d’insieme, osservazione partecipante e inquadramento teorico, offrendo una ricostruzione di rara ricchezza anche per la varietà delle prospettive analitiche adottate e degli aspetti su cui si è focalizzata l’attenzione».

Emidio di Treviri è un collettivo indipendente di ricercatori, costituitosi nel dicembre 2016 a seguito di una Call for Research lanciata grazie alle Brigate di Solidarietà Attiva, che interviene in contesti d’emergenza promuovendo solidarietà dal basso e autogestione.

Cliccando qui si posso trovare tutte le informazioni utili per contribuire al lavoro di ricerca autonoma, indipendente, sociale e pubblica di EdT.

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