DISSESTO IDROGEOLOGICO? FONDI TAGLIATI DEL 40% da IL MANIFESTO e IL FATTO
Ischia, la tragedia ha colpito i sentimenti degli italiani. Ma non le menti del legislatore statale
Paolo Maddalena 02/12/2022
La immane tragedia della frana di Casamicciola, che ha travolto molti fabbricati costruiti su terreno sdrucciolevole – uccidendo in modo atroce, sotto il fango, almeno otto persone, mentre altre quattro si danno per disperse -, ha destato un enorme senso di dolore e di solidarietà tra noi italiani e oggi, a mente più calma, è possibile indagare le cause del disastro.
A fondamento di tutto c’è il fatto che l’immaginario collettivo non conosce l’importanza ecologica del suolo, nel quale agiscono numerosi micro-organismi capaci di generare la vita, per cui il consumo di suolo non è avvertito in tutta la sua gravità. Come ognuno può constatare aumentano di anno in anno le leggi regionali che, anziché tutelare il suolo, sorgente di vita, ne decretano la distruzione.Questa insensibilità sul valore vitale del suolo ha investito, peraltro, anche il legislatore statale, il quale non riesce ad approvare una legge quadro che effettivamente sia efficace per evitare la cementificazione e l’impermeabilizzazione del suolo (la copertura del suolo con strade asfaltate), come dimostra il fatto che una proposta di legge del 12 maggio 2014, di cui erano relatori i deputati Zaratti, Fiorio e Braga è finita nel nulla ed è ancora in discussione il disegno di legge Nugnes e La Mura presentato al Senato il 19 luglio del 2022. Il fatto è che i nostri parlamentari (e lo ha dimostrato anche l’ultima legge del bilancio con i suoi condoni, l’elevazione del contante ed altro) non sanno, o fingono di non sapere, che la legge ha un solo limite: il perseguimento dell’interesse generale che, nel caso di specie, è quello della conservazione del suolo come fonte di vita per il pianeta. Essi infatti agiscono cercando di inserire nel testo normativo espedienti normativicontrari agli interessi di tutti e favorevoli ai cosiddetti palazzinari (vedi ad esempio le cosiddette “compensazioni”).
Questo stesso discorso va fatto in relazione ai condoni dell’abusivismo edilizio cominciati nel 1985 con la legge numero 47 del governo Craxi e proseguita con i condoni tombali dei governi Berlusconi del 1993, 1996 e 2003, i quali hanno diffuso nell’opinione pubblica il convincimento che all’abuso consegue normalmente il condono. C’è da aggiungere che uno strumento importantissimo previsto dalla legge numero 431 del 1985, per evitare gli abusi, è quello dei piani paesaggistici, la cui osservanza meritava ampi controlli da parte delle regioni che non risulta siano mai stati effettuati.D’altro canto molto negativa è stata la trasformazione della concessione edilizia, prevista dalla legge ponte del 1972, in un semplice permesso di costruzione operato con la legge del 2009 proposta dal quarto governo Berlusconi. Questa trasformazione, fondata purtroppo su una sentenza della Corte costituzionale la numero 5/1980 (ma una rondine non fa primavera), ha avuto un effetto estremamente negativo anche sulla dottrina la quale ha omesso di precisare che sulla “cosa suolo” insistono due beni giuridici: quello economico, appartenente al privato, e quello ambientale rientrante nella proprietà pubblica demaniale, nella quale rientra l’utilizzo del suolo (vedi sentenza Corte costituzionale numero 105/2008, numero 1/2010, numero 112/2011).
E non sfugga che nel descritto quadro relativo alla violazione della proprietà pubblica si è potuto tornare a parlare anche dell’abominevole ecomostro del Ponte di Messina. La conclusione è sempre la medesima: occorre capire e applicare gli articoli 9, 41, 42 e 43 della Costituzione, in base ai quali il bene giuridico ambientale “suolo” è proprietà collettiva demaniale, inalienabile, inusucapibile e inespropriabile del popolo sovrano.
L’ex ministro Costa: «Fondi per il dissesto tagliati del 40%»
IL DIBATTITO ALLA CAMERA SULLA FRANA DI ISCHIA. È l’accusa dell’esponente 5S al ministro Musumeci che aveva assicurato: «Il governo è al lavoro per stilare il Piano di prevenzione dei rischi»
Adriana Pollice 02/12/2022
Dopo la relazione del ministro Pichetto Fratin, ieri alla Camera è stata la volta del dicastero della Protezione civile con Musumeci a spiegare i contorni del disastro a Ischia, dopo l’alluvione di sabato scorso, alla vigilia di nuove piogge annunciate a partire da oggi. «Tra l’1 e le 5 del mattino del 26 novembre sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia in due ore – ha spiegato il ministro – vale a dire una quantità più che sufficiente per causare il crollo che si è rivelato fatale, il bollettino prevedeva allerta arancione per rischio idrogeologico».
SONO 290 LE PERSONE che hanno trovato sistemazione presso strutture alberghiere o parenti. Le vittime sono salite a undici, resta un disperso, 5 i feriti di cui uno in condizioni gravi. «Quasi finiti i controlli sui 900 edifici interessati dagli eventi e si potrà disporre di una migliore definizione dei confini della zona rossa – ha proseguito Musumeci -. Al momento sono stati effettuati 272 controlli: 45 sono le strutture danneggiate e inagibili, 56 quelle agibili ma esposte a rischio esterno, 162 le strutture agibili. Rilevate 191 criticità gravi». Questa settimana restano chiuse le scuole di Casamicciola e Lacco Ameno, si sta valutando l’utilizzo della didattica a distanza.
PREVENZIONE. «Il triste tema dell’abusivismo edilizio non può essere più eluso – ha sottolineato – . Serve un sistema normativo efficiente sul piano della prevenzione dei rischi. Non si può immaginare la prevenzione se prima non c’è uno strumento di previsione cioè il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Il Piano è stato avviato nel 2016 dal ministero dell’Ambiente, presentato informalmente nel 2018, ma la commissione Vas non ha dato il proprio parere definitivo. Quando sarà varato sarà già superato. Serve un Piano aggiornato».
NON SOLO: «Ci vuole un quadro aggiornato dei finanziamenti disponibili e dei soggetti responsabili delle linee di intervento, oggi mancante. Serve inoltre semplificare il quadro regolatorio e procedurale; rafforzare le strutture tecniche; avere una sede centrale di coordinamento secondo il modello Italia sicura (smentendo Pichetto che il giorno prima aveva bocciato l’idea di riportare in vita la creatura renziana ndr); definire un quadro regolatorio che consenta poteri sostitutivi e sanzionatori in caso di inerzia». Musumeci, poi, ha spiegato che la presidente Meloni «ha costituito un gruppo di lavoro ministeriale, allargato a regioni, province e comuni, che dovrà elaborare una proposta di riforma normativa per semplificare le procedure di intervento per la mitigazione del rischio».
DURA LA REPLICA DEL 5S Sergio Costa: «La Protezione civile in 10 anni ha dichiarato 123 stati di emergenza per alluvioni e frane con circa 270 morti e un miliardo all’anno per danni. Il 94% dei comuni è soggetto a rischi. Nella legge di bilancio non è previsto il rifinanziamento della carta geologica, è grave. Il piano Proteggi Italia del 2019 ha messo 11 miliardi di euro, il Pnrr ne ha aggiunti altri 2,5 eppure il comune di Casamicciola negli anni scorsi ha ricevuto poco più di 3 milioni di euro ed è ancora nella fase di progettazione. Perché i commissari non intervengono? I fondi per il dissesto sono stati tagliati del 40% in questo bilancio, è la sagra dell’ipocrisia. La legge che manca è quella sul consumo di suolo. Ogni secondo vengono consumati 2,2 metri quadrati di suolo».
IL PD con Chiara Braga: «Preoccupano le ambiguità del governo, non esiste un ‘abusivismo leggero’. Preoccupa perché le forze politiche che sostengono il governo sono state protagoniste in passato di condoni gravissimi. ll ministro Musumeci ha dato delle informazioni del tutto imprecise: il Piano di adattamento si occupa degli impatti dei cambiamenti climatici, ed è cosa ben diversa dal piano di previsione dei rischi che viene predisposto dalle autorità di distretto e che identifica le aree a rischio idrogeologico. E sul piano di adattamento, mi è sembrato un tirare la palla in tribuna, ritardarne l’approvazione. La norma sul consumo di suolo la scorsa legislatura fu bloccata in Senato dal presidente della commissione Agricoltura della Lega».
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI in serata ha varato i primi interventi per Ischia come un finanziamento di 10 milioni al Fondo regionale di protezione civile; stop alle cartelle esattoriali e ai termini per gli adempimenti fino a giugno 2023. Sospesi fino alla fine dell’anno anche i termini processuali, sospese le udienze dei procedimenti civili e penali. Posticipato alla fine del 2023 lo smantellamento dei tribunali distaccati. Musumeci ha annunciato la sospensione dei mutui su case sgomberate o su edifici adibiti ad attività economica. Contributi per l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari.
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