DA TOLSTOJ A DON MILANI, GLI “ERETICI” CHE HANNO RESO IL MONDO MIGLIORE da IL FATTO
Da Tolstoj a don Milani, gli Eretici che hanno reso il mondo migliore
LO SPETTACOLO – Montanari al Menotti di Milano l’11.10
ALEX SIMONETTI 27 SETTEMBRE 2023
Eretico è chi sceglie di andare controcorrente per abbracciare opinioni estranee al pensiero dominante in un dato periodo. Sono i sovversivi, i disubbidienti, i pazzi, le persone scomode. Di esempi la Storia ne è piena: saranno proprio costoro i protagonisti dello spettacolo teatrale Eretici di Tomaso Montanari, in scena l’11 ottobre al Teatro Menotti di Milano, organizzato da Loft Produzioni e Lo Stanzone delle Apparizioni.
Sul palco, lo storico dell’arte, accademico, saggista e nostra firma, nonché autore dell’omonimo libro Eretici (PaperFirst) da cui è tratto l’allestimento, sarà affiancato dall’attrice Daniela Morozzi e da Stefano “Cocco” Cantini, sassofonista di caratura internazionale. A dirigere l’ensemble sarà la regia di Matteo Marsan, con il coordinamento tecnico di Davide Lettieri.
Ma chi sono questi eretici che hanno infiammato le masse, hanno vissuto nascosti, sono stati censurati e ostracizzati o hanno pagato con la vita la difesa di un’idea? Alcuni erano assassini, altri santi. Eretica lo fu Virginia Woolf, intellettuale libera che difendeva i diritti femminili nei salotti inglesi già nel primo 900. Eretico Lev Tolstoj, pacifista circondato da belligeranti, consapevole del divario tra i politici dietro la scrivania e il cittadino mandato al fronte. Eretiche Tina Anselmi e Rosa Luxemburg, lontane dal tipico cinismo delle classi dirigenti e sempre fuori dagli schemi: da donne, inoltre, non esisteva posizione peggiore per dire la verità. Eretico Caravaggio per aver capovolto i paradigmi dell’arte, avvicinandola alla dimensione più nuda ed elementare dell’uomo. Eretico, infine, Don Milani, un prete che desiderava formare cittadini prima ancora che credenti.
Questi sono i protagonisti scelti da Montanari per il palcoscenico. Sarà lui a guidarci nel viaggio eretico, tratteggiando i ritratto di questi ribelli, che tornano in vita attraverso i loro testi, grazie alla voce di Morozzi e alle brillanti sonorità di Cantini. Testo e musica dialogheranno continuamente, in una commistione di linguaggi dalla forte intensità.
Uomini e donne, gli eretici di Montanari sono in perenne sfida dei limiti e dogmi: religiosi, artistici, culturali e politici del loro tempo. A unirli è un filo rosso: il coraggio d’aver scelto la libertà, abbandonando sentieri già tracciati, in favore di percorsi nuovi mai solcati. Guarire dalla febbre da virus del pensiero unico non è mai stato tanto necessario come oggi. Ascoltando le eresie di ieri, possiamo almeno provare a immaginarci eretici a nostra volta.
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