COMMENTI ELEZIONI UE 2024/2 da OFFICINA DEI SAPERI
Ho votato dopo un decennio di astensione
Francesco Mercurio 11/06/2024
Colgo l’occasione per dire che condivido in toto l’analisi di Piero sul voto europeo e che non mi pentito del voto dato a Santoro. Sono tornato a votare dopo un decennio di astensione per attestare che esiste una porzione di elettori che fa della pace un fondamento teorico anticapitalistico di contrasto alla visione neoliberista del mondo. Rimane però il problema di capire come la “sinistra” europea ed italiana riprenda la strada smarrita o, per essere più corretti, costruisca un nuovo e diverso percorso rispetto al fallimento del “socialismo reale” di matrice marxista-leninista che ha generato un vistosissimo ramo secco nell’albero evolutivo del pensiero umano. E Piero nel suo intervento (in realtà da molto tempo) ha richiamato la questione ambientale come un fondamento del pensiero “di sinistra” che si aggiunge ai valori di libertà, giustizia ed uguaglianza. Oggettivamente questi quattro cardini rappresentano la proposta alternativa al liberismo. Ma quale “sinistra” costruisce il suo progetto politico fondato su questi valori?
In occasione del voto, in famiglia abbiamo ragionato sulle scelte da compiere. Se la proposta di Santoro ha convinto me, utilizzando un linguaggio abbastanza vecchio da essere in sintonia con la mia età anagrafica, non ha convinto i “ragazzi”, che si sono divisi in due terzi verso AVS e un terzo M5S. Eppure PTD e AVS sembrano fondarsi sostanzialmente sugli stessi valori. Ho sentito Santoro dire che un’alleanza con AVS era auspicabile, ma non è stata possibile perchè AVS è al seguito del PD. Ho sentito Fratoianni dire, dopo l’esito elettorale, che la riorganizzazione delle sinistre parte da loro. Se i due non riescono a dialogare può l’Officina provare a costruire un ponte fra di loro verso una federazione, basato in primis sui valori fondanti? L’antifascismo, la difesa della costituzione e l’europeismo assumono un diverso spessore se sono ancorati ad una prospettiva di fondo volta contrastare il sistema neoliberista che genera le storture che conosciamo in Italia ed in Europa e spinge quelli che una volta definivamo proletariato e ceto medio verso la destra meloniana, che invece i suoi valori ce li ha ben chiari e su di quelli sta basando le politiche governative interne ed internazionali. D’altra parte solo un forte raggruppamento alla sinistra del PD potrebbe dare una mano a quel partito per una qualche forma di disintossicazione e far capire al M5S che quel movimento è un incidente (importante e necessario) della storia politica, ma senza l’ancoraggio ai valori fondanti le sue proposte politiche sembrano solo espedienti tattici per sopravvivere.
NEGATIVO E POSITIVO: EUROPEE, QUELLO CHE HO CAPITO
Mao Valpiana,Presidente del Movimento Nonviolento e direttore della rivista Azione nonviolenta:
11/06/2024
Un elettore su due ha deciso di non votare. Le motivazioni possono essere diverse, dalle più nobili alle più becere, ma il risultato finale è che la partecipazione alla costruzione istituzionale dell’Unione Europea è dimezzata: cioè a metà dei cittadini europei non interessa. Ne risulta che il processo politico è fortemente indebolito e che le percentuali dei voti espressi sono di fatto falsate, perché i dati numerici dicono che alcune forze politiche sono calate anche se risultano in crescita.
NEGATIVO
A livello generale gli equilibri per la formazione della Commissione non sono cambiati di molto, il baricentro resta ancora in mano ai popolari, anche se in alcuni singoli paese, come la Francia e la Germania, l’avanzata della destra-destra preoccupa. È ancora presto per capire come andrà a finire: bisogna attendere la formazione dei gruppi parlamentari e le nuove impreviste elezioni nazionali francesi: la mossa a sorpresa di Macron potrebbe avere esiti sorprendenti, e modificare il quadro finale. Ne riparliamo a fine giugno.
L’Italia, come sempre, pecca di provincialismo, e il risultato elettorale viene visto e analizzato solo in chiave nazionale. FdI pur perdendo voti ha consolidato il consenso nel paese e all’interno del centro destra: l’operazione iper populista “Giorgia” ha funzionato come un brand commerciale qualsiasi, confermando che siamo un popolo di telespettatori passivi più che di elettori consapevoli.
Questo vale anche per tutti i candidati di “punta” che hanno ottenuto plebisciti (da Vannacci alla Salis) poiché il popolo risponde all’offerta che si trova sulla scheda (con le ragioni, come per l’astensionismo, che vanno dalle più nobili alle più becere, ma il fenomeno mediatico è lo stesso, cioè si vota quello che passa in televisione perché “è famoso”. Così ci troviamo con una serie di deputati eletti al PE, che di fatto non faranno il lavoro parlamentare per cui sono stati eletti, ma si accontenteranno del “diritto di tribuna” di cui beneficeranno. Ecco, del destino personale di costoro, anche se della mia parte, a me interessa zero, perché vorrei poter fare politica collettiva, non tifo per personaggi meteore.
La gara all’ultimo voto tra FI e Lega, e il suicidio in diretta tv di SuE e Azione, è ininfluente.
I 5 stelle proseguono la loro parabola discendente, e non poteva essere altrimenti, capitanati da un uomo solo al comando, che non può fare tutte le parti in commedia. Vedremo, nel corso del mercato per l’acquisto di deputati da parte dei Gruppi, a quale famiglia politica aderiranno.
POSITIVO
Il PD ha consolidato la politica della segretaria (anche se nelle preferenze espresse le correnti interne hanno prevalso) e di fatto ristretto la forbice tra maggioranza e opposizione. Il successo personale della Strada, a Milano e Nord Ovest, conferma l’area movimentista che la Schlein ha immesso nel partito).
Il botto fatto dall’Alleanza Verdi e Sinistra (che fino ad un paio di mesi fa era incerta sul superamento del quorum) si porta a casa tre punti di percentuale in più che gli consentono di eleggere 6 eurodeputati. Il consenso viene sicuramente da una fascia giovanile “di sinistra, ambientalista e pacifista” che non era disposta a votare PD e non se la sentiva di buttare via il proprio voto. Per alcuni è stata la “scelta migliore”, per altri “il meno peggio”. I nodi politici irrisolti della coppia di fatto Fratoianni-Bonelli (e dei rispettivi partiti che vivono in condominio ma non sanno ancora se in attesa di matrimonio o di separazione) prima o poi verranno al pettine. Bisognerà vedere quali deputati alla fine saranno eletti e a quale gruppo aderiranno (se ai Greens o al Gue o ai non iscritti) e bisognerà attendere i prossimi congressi dei due partiti per capire lo sbocco finale, e vedere se alle prossime elezioni nazionali l’alleanza avrà uguale consenso.
Le ultime considerazioni le lascio al fallimento, prevedibile e previsto, di “Pace, Terra, Dignità”, la lista di Santoro e La Valle che si sono assunti la pesante responsabilità politica, contro l’opinione prevalente dei movimenti pacifisti, di aver buttato al macero non solo i 500mila voti raccolti, ma anche le stessa idea guida, vilipesa al punto tale da far dire che agli italiani “la pace” interessa solo per il 2,2%. Complimenti! Comunque non se ne parlerà più, ed è un bene.
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