Assedio/Frammenti di reportage. Un commento
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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Assedio/Frammenti di reportage. Un commento

di Alessandro BIANCHI –

Per allontanarci un po’ dalle miserie italiane solitamente trattate su Officina, segnalo un evento che potrebbe interessare. Si tratta di Assedio – Frammenti di Reportage. Il sottotitolo (“Opera Multimediale”), a causa anche dell’aggettivo troppo di moda, mi sembra riduttivo. In realtà è un concerto per reportage, voce recitante e orchestra, basato sul materiale, spesso inedito, che Lucia Goracci ha realizzato per i suoi servizi Rainews da Iraq e Siria. La partitura sinfonica è di Tonino Battista, che sul podio ha diretto la Orchestra Sinfonica della Magna Grecia.

Le immagini delleguerre e dei brevi intervalli di vita tra una battaglia e l’altra si susseguono e, fuori campo, i commenti registrati

di Lucia Goracci, contrappuntati da quelli di Stefano Goracci. Sul palco la stessa Goracci interviene per sottolineare, come un coro, i passaggi musicali. Il taglio è, se mi è permesso usare questa espressione, molto femminile: la guerra, oltre che strazio di corpi, è annullamento dei rapporti. I barbuti di Daesh non sono solo i cattivi di un brutto western, ma diventano cadaveri inutilmente sacrificati.
Musicalmente, le Lamentazioni di Giovanni da Palestrina danno l’avvio all’originale struttura, in cui suonano evidenti alcune citazioni alla settima di Sostakovic, la Leningrado. Probabilmente i musicologi saranno di altro parere, ma a me più di un momento ha ricordato la Fabbrica Illuminata, di Luigi Nono.

Finisce l’assedio, arrivano gli aiuti umanitari: cosa troverai nella tua scatola? Olio, pane sono le prime risposte. Poi via via: materiale per disegnare, un pallone, fino a sigarette e whisky, non fumo più da quando loro mi hanno scoperto. Cioè a dire, una volta ancora: vogliamo il pane e anche le rose.

Unico neo: scarsissima pubblicità all’evento, con l’effetto che i circa 80 presenti scompaiono in una sala da 700 posti.

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