30 SETTEMBRE: MICHELE SANTORO PROPONE LA LISTA “PER LA PACE da IL MANIFESTO
Michele Santoro propone la lista «per la pace»
EUROPEE. Assemblea il 30 settembre per decidere il da farsi: «Auspico ampie convergenze ma non starò fermo ad aspettare gli altri»
Giuliano Santoro 12/09/2023
Lo scenario a sinistra in vista delle prossime elezioni europee si movimenta e Michele Santoro fa un passo verso la «lista pacifista» di cui parla da diverse settimane. Con un appello diffuso ieri e firmato insieme a Raniero La Valle, storico esponente del cattolicesimo progressista, il conduttore e giornalista lancia un’assemblea per il prossimo 30 settembre. Dovrebbe servire a rompere gli indugi e contare le adesioni al progetto.
Domenica scorsa, Santoro ha spiegato le sue ragioni alla scuola politica di Patria e Costituzione, condotta fa Stefano Fassina. Ha detto che considera il tema dell’opposizione alla guerra in Ucraina come l’occasione che mancava da tempo per unificare diversi soggetti attorno al tema, quello della guerra, che attraversa molte questioni, da quella sociale al modello di sviluppo fino ai nuovi equilibri internazionali. «La pace ci offre opportunità di riconnetterci – ha spiegato – Possiamo riscrivere la forma del mondo per come lo vogliamo dopo che durante la pandemia i dieci miliardari più ricchi del mondo hanno triplicato la loro ricchezza. È stata immessa nel mondo una grande quantità di denaro che non ha rappresentato investimenti economici e sviluppo».
L’orizzonte pare ampio, e Santoro giura di non voler agire in solitaria. Dice di volersi confrontare con diversi soggetti e di auspicare la massima convergenza. Ma fa anche sapere di non voler stare «fermo ad aspettare» che gli altri facciano le loro scelte: «Sono in movimento», annuncia. «Vogliamo dare rappresentanza a tre soggetti ideali che ancora non l’hanno o l’hanno perduta, a tre beni comuni – scrivono Santoro e La Valle – la pace, la terra e la dignità». «Il sistema di guerra è diventato il vero sovrano e comanda ogni cosa – proseguono – Pervade l’economia e domina la politica anche quando la guerra non c’è o non è dichiarata. È questa la ragione per cui la stessa guerra d’Ucraina non riesce a finire, benché in essa entrambi i nemici già ne siano allo stesso tempo vincitori e sconfitti e non finisce perché, così ben piantata nel cuore dell’Europa per rialzare la vecchia cortina sul falso confine tra Occidente e Oriente, la guerra d’Ucraina, è funzionale o addirittura necessaria a quel sistema, e perciò gli stessi negoziati sono stati proibiti».
Per Santoro, insomma, le trattative sarebbero impedite dal fatto che in questo momento conviene ritracciare confini e alzare cortine di ferro per rilanciare l’economia in crisi. «La guerra è esplosa con la funesta offensiva di Putin – sostiene il documento – Ma ha subito suscitato una reazione straordinaria avente lo scopo di dividere l’Europa su una frontiera di odio e di sangue tra Ucraina e Russia, così da lasciare agli Stati uniti una potenza ineguagliabile, e la Cina come vero e ultimo nemico».
“Promuovere un’azione responsabile volta a invertire il corso delle cose presenti, istituire la pace e ristabilire le condizioni di un sereno futuro”. Il giornalista Michele Santoro rilancia l’appello firmato con l’ex senatore Raniero La Valle “ai pacifisti” di ogni sorta a partecipare all’Assemblea del 30 settembre a Roma. L’obiettivo è “dare rappresentanza – si legge nel testo – a tre soggetti ideali che ancora non l’hanno o l’hanno perduta, a tre beni comuni: la Pace, la Terra e la Dignità”. “Tutti dicono di volere la pace nel mondo – recita l’appello – ma questa non si può nemmeno pensare se prima non finisce questa guerra in Europa”. I firmatari, che si definiscono sostenitori di “un Partito Preso per la Pace, per la Terra e per la Dignità delle creature, senza riserve ed eccezione alcuna”, guardano alle elezioni europee. Primo punto elettorale: “il rifiuto della creazione di un esercito europeo integrato nella Nato con gli Usa al comando, che renderebbe permanente la guerra civile europea innescata dal conflitto in Ucraina“.
Noi sottoscritti, amanti della pace e più ancora della vita, sgomenti per gli sviluppi incontrollati della guerra d’Ucraina e per l’istigazione da parte dei governi a perpetuarla ed estenderla, sentiamo l’urgenza di un impegno personale e intendiamo riunirci in una pubblica Assemblea il 30 Settembre prossimo a Roma
per promuovere un’azione responsabile volta ad invertire il corso delle cose presenti, istituire la pace e ristabilire le condizioni di un sereno futuro.
Rivolgiamo perciò un appello:
Ai pacifici, alle donne e agli uomini di buona volontà, ai resistenti perché nessun volto sia oltraggiato e la dignità sia riconosciuta a tutti gli esseri viventi, agli eredi di milioni di uomini e donne che hanno lottato per il lavoro, per l’emancipazione e per la libertà dal dominio pubblico e privato, a quanti si ribellano al sacrificio degli uni per il tornaconto degli altri, ai giovani che abbiamo perduto, a cui non abbiamo saputo garantire il futuro.
Ai credenti e ai non credenti, agli organizzati e ai disorganizzati, ai militanti di tutti i partiti, agli elettori di
tutte le liste, agli assenti dalle urne e a quelli di deluse speranze, a quanti godono di buona fama e a chi soffre di una cattiva reputazione, agli inclusi e agli scartati.
Noi ci rivolgiamo a voi non perché siamo più importanti, ma perché siamo voi.
E vogliamo dare una rappresentanza a tre soggetti ideali che ancora non l’hanno o l’hanno perduta, a tre beni comuni: la PACE, la TERRA e la DIGNITÀ.
La Terra: è in pericolo, essa non è un patrimonio da sfruttare, un ecosistema da aggredire, ma la casa comune da custodire, da tornare a rendere abitabile per tutte le creature, da arricchire con i frutti del nostro lavoro e le opere del nostro ingegno.
La Dignità: è la condizione umana da riconoscere, restaurare e difendere. La dignità della libertà e della ragione, del lavoro e del tenore di vita, del migrante per diritto d’asilo e del profugo per ragioni economiche, del cittadino e dello straniero, dell’imputato e del carcerato, dell’affamato e del povero, del malato e del morente, della donna, dell’uomo e di ogni altra creatura.
La Pace: tutti dicono di volere la pace nel mondo, ma questa non si può nemmeno pensare se prima non finisce questa guerra in Europa, dunque è una seconda pace, ed è una bugia quella di chi dice di volere la seconda pace se non vuole e impedisce la prima. Noi sappiamo invece che la pace del mondo è politica, imperfetta e sempre a rischio. È assenza di violenza delle armi e di pratiche di guerra, vuol dire non rapporti antagonistici né sfide militari o sanzioni genocide tra gli Stati, implica prossimità e soccorso nelle situazioni di massimo rischio a tutti i popoli.
Il sistema di guerra è diventato il vero sovrano e comanda ogni cosa, pervade l’economia e domina la politica anche quando la guerra non c’è o non è dichiarata. È questa la ragione per cui la stessa guerra d’Ucraina non riesce a finire, benché in essa entrambi i nemici già ne siano allo stesso tempo vincitori e sconfitti e non finisce perché, così ben piantata nel cuore dell’Europa per rialzare la vecchia cortina sul falso confine tra
Occidente e Oriente, la guerra d’Ucraina, è funzionale o addirittura necessaria a quel sistema, e perciò gli stessi negoziati sono stati proibiti.
È esplosa con la funesta offensiva di Putin ma ha subito suscitato una reazione straordinaria avente lo scopo di dividere l’Europa su una frontiera di odio e di sangue tra Ucraina e Russia, così da lasciare agli Stati Uniti una potenza ineguagliabile, e la Cina come vero e ultimo nemico.
LA TERRA stessa è in pericolo, le politiche ecologiche sono sospese e rovesciate, il clima si arroventa e le acque si rompono. Già ora i Grandi col nucleare sfregiano la Terra (in Ucraina con le bombe ricche di uranio impoverito). Per i potenti della Terra si direbbe che non esiste il futuro.
LA DIGNITÀ delle persone e di tutte le creature viene negata e umiliata, a cominciare dalla dignità dei migranti che sono abbandonati al mare o vengono scambiati per denaro perché siano trattenuti nei lager libici o nei deserti tunisini.
A tutto questo noi diciamo NO. Siamo sicuri che se si potesse fare un referendum mondiale, la grande maggioranza dei popoli e dei cittadini della Terra direbbe NO alla guerra come salute dei popoli, NO all’entusiasmo per il massacro, NO alla competizione strategica per il dominio del mondo, NO alla sfida culminante dell’area euro-Atlantica con la Russia e con la Cina.
Noi non neghiamo rispetto e stima ai partiti e alle loro personalità più eminenti e non condividiamo la ripulsa e il discredito di cui oggi sono fatti oggetto. Il nostro è piuttosto un Partito Preso per la Pace, per la Terra e per la Dignità delle creature, senza riserve ed eccezione alcuna.
La prima occasione in cui tutto ciò sarà messo alla prova saranno le elezioni europee.
Risuona per l’Europa la domanda gridata da papa Francesco: “Dove vai Europa?”. Dove stai navigando, senza la bussola della pace?
Il primo punto di un programma elettorale è per noi il rifiuto della creazione di un esercito europeo, erroneamente considerata, nell’attuale deriva politica, il naturale coronamento dell’unità europea. È invece il residuo di una cultura arcaica che ritiene essenziale per la sovranità il potere di guerra e il disporre di un’armata. Un esercito europeo sarebbe integrato nella Nato con gli Stati Uniti al comando, renderebbe permanente la guerra civile europea innescata dal conflitto in Ucraina e il pericolo di una deflagrazione finale in una guerra mondiale già di fatto iniziata.
È invece l’Europa che dovrebbe promuovere la riforma dell’Onu e una politica attiva per il disarmo, con l’inclusione del Brasile, dell’India e del Sudafrica, nazioni che formano i BRICS, nel novero dei Cinque Membri Permanenti del Consiglio di sicurezza. In tal modo la leadership mondiale sarebbe direttamente rappresentativa del 47 per cento (quasi la metà) della popolazione mondiale.
L’Europa ha interesse a sostenere l’opposizione del presidente brasiliano Lula alla supremazia mondiale del dollaro e a sottrarre la moneta e il debito al dominio delle banche private e alla speculazione liberista del mercato di carta per recuperare la sovranità perduta e riconsegnare i beni comuni ai cittadini.
Il sistema di guerra è incompatibile con la democrazia
perché porta inevitabilmente a galla fascismi vecchi e nuovi.
Non ci affascinano i Palazzi ma i Parlamenti. Vorremmo una scuola che non trasformi i ragazzi in capitale umano, in merce nel mercato del lavoro, in pezzi di ricambio per il mondo così com’è, ma in padroni della parola, coscienti e cittadini. Si decida di rendere vero anche nei fatti che la guerra è ripudiata come il patriarcato, che si salvino per primi “gli ultimi”, perché solo in questo modo si salvano anche i primi.
Amiamo l’Europa e l’Occidente ma non pretendiamo un mondo a nostra misura, tanto meno uniformato al modello di “democrazia, libertà e libera impresa”, che si è voluto esportare con le guerre umanitarie e per procura, consacrando così l’economia che uccide.
Per promuovere l’Assemblea del 30 settembre a Roma chiediamo a tutti di firmare questo appello continuando a camminare insieme.
Raniero La Valle
Michele Santoro
Invia una mail a associazione.serviziopubblico@gmail.com indicando il tuo nome e cognome e fallo circolare e unisciti all’Assemblea nelle modalità che in seguito Servizio Pubblico comunicherà.
Giuseppina Forelli
28 Settembre, 2023 at 21:20Voglio assolutamente la pace, niente guerra e guerre.