Fritjof Capra | Il punto di svolta
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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Fritjof Capra | Il punto di svolta

Proponiamo due brani del fisico americano di origine austriaca Fritjof Capra, tratti dal volume Il punto di svolta, che ha conosciuto decine di riedizioni (The Turning Point. Science, Society, and the Rising Culture, Simon and Schuster, New York, 1982; trad. it. Il punto di svolta. Scienza, società, cultura emergente, Feltrinelli, Milano, 1984).

Capra si è imposto all’attenzione del pubblico internazionale, nel 1975, con il libro Il Tao della fisica, tradotto in Italia da Adelphi nel 1982. Un’opera sorprendente, che ha messo in evidenza i legami profondi tra lo spirito dell’antica saggezza orientale e il mondo complesso e per tanti aspetti paradossale della scienza dei nostri giorni. Il pensiero di Capra, infatti, ha il merito di sottrarsi alle chiusure tipiche degli specialismi disciplinari e di concepire la scienza come sapere che si sforza di connettere i fenomeni in una visione unitaria.

I brani in questione illustrano i caratteri della fisica quantistica, in grado di mostrarci l’unità profonda del mondo della materia, e i limiti teorici della scienza economica dominante. Il secondo di essi – che appare oggi più datato, viste le critiche numerose che l’economia neoclassica ha subito da più versanti – è tuttavia utile per mostrare come essa sia rimasta vincolata e subalterna al paradigma della fisica classica e sia stata incapace di intraprendere la rivoluzione radicale che questa ha affrontato. A differenza dei decenni e dei secoli passati l’economia che guida le nostre società appare come l’ambito scientifico più gravemente inadeguato a comprendere la complessità del mondo.

Si può accedere ai brani cliccando qui.

 

 

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