UN’OCCUPAZIONE DEGNA PER LA NOSTRA GIOVENTÙ da OFFICINA dei SAPERI
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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UN’OCCUPAZIONE DEGNA PER LA NOSTRA GIOVENTÙ da OFFICINA dei SAPERI

Un’ occupazione degna per la nostra gioventù

Piero Bevilacqua 13/809/2022

Non pochi osservatori  pur ammirando il nostro programma, lo ritengono finanziariamente insostenibile.

In campagna elettorale tutti sparano promesse, noi abbiamo in mano una proposta credibile.

Si può creare un milione di posti di lavoro e non è una barzelletta di Berlusconi. E senza generare altro debito.

Lo documenta un progetto elaborato da un gruppo di studiosi dell’Università di Torino e del Piemonte Orientale:G.Ortona, F.Barbera, D.Pallante e altri. Il meccanismo è semplice: si tratta di imporre un prelievo dell’1%, una tassa di solidarietà, sui redditi finanziari superiori ai 300 mila € e per un periodo limitato di circa 4-5 anni. Un prelievo da attuarsi sui 5000 miliardi di euro che è l’attuale ammontare della ricchezza finanziaria degli italiani.

Se ne ricaverebbero oltre 27 miliardi di € che diventerebbero stipendi per un milione di persone assunte nella Pubblica Amministrazione. Stipendi equivalenti a quello di un professore di scuola media.

Questa trasformazione del risparmio finanziario in stipendi avrebbe uno straordinario effetto moltiplicatore sull’economia: aumenterebbe i consumi, accrescerebbe il gettito fiscale allo stato, innalzerebbe l’efficienza della macchina amministrativa, con beneficio per l’economia, la qualità dei servizi, il rapporto tra debito pubblico e PIL. Nel giro di 5 anni, è stato calcolato, i 27 miliardi prelevati ne genererebbero ben 40. E’ uno dei più vantaggiosi investimenti pubblici.

Ricordiamo che negli ultimi 20 anni in tanti settori, nella sanità, nella scuola, nei trasporti, nell’Università, un elevato numero di personale è andato in pensione e non è stato sostituito.

E noi siamo infatti i più sguarniti nei ranghi della Pubblica Amministrazione, rispetto ai grandi paesi europei. Significativamente l’Italia crea in Europa meno laureati e per giunta ha il più alto numero di disoccupati fra i laureati. Una parte grande del dramma dei giovani laureati meridionali ha qui la sua origine: la PA non li recluta, come accade in Francia, in Germania o nel Regno Unito e loro emigrano in Francia, in Germania e nel Regno Unito.

Come Unione Popolare ci batteremo per questa battaglia a favore della nostra gioventù studiosa che darà un nuovo slancio a tutto il Paese.

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