“EPPUR SI MUOVE”! da OFFICINADEISAPERI, IL MANIFESTO, RETENUMERIPARI
Piero Bevilacqua 08/08/2023
Care e cari,
questa lettera è un invito a far parte di un movimento politico. Lo esplicito da subito, perché chi non è interessato si può risparmiare la fatica di leggere il resto. E’ un invito ad aderire a Unione Popolare, un gesto che si può fare tramite il sito sotto indicato, versando una somma minima, da 5€ in su. Che cosa è Unione Popolare (UP) e perché vi invito ad aderire? Questa formazione non si definisce partito e neppure soggetto politico, ma “spazio politico”. UP vuole essere infatti un’organizzazione in cui le diverse anime della sinistra radicale – non estremista, come vuole la vulgata, ma che va alla radice delle cose, come vuole Marx – possano coesistere, collaborare, raggiungere la forza sufficiente per rappresentare, aiutare tutte le forze sociali e i movimenti che oggi non trovano riferimento politico effettivo nei partiti. E’ la forza che drammaticamente manca in Italia. A fronte di un pulviscolo culturalmente ricco e variegato di associazioni, circoli, riviste, blog, movimenti, disseminati in tutti i territori della Penisola, non esiste una istituzione politica nazionale capace di unificarne le voci, tradurre le loro culture in proposte, leggi, atti di trasformazione della realtà. UP ha l’ambizione di raggiungere tale scopo, e si definisce spazio politico, perché consapevole dei fallimenti cui negli scorsi anni son finiti i tentativi di costruire un partito politico della sinistra. La scommessa è far coesistere la diversità delle posizioni – ma sulla base di principi fondamentali comuni, no alla guerra, critica anticapitalistica della società, visione ecologica della realtà economica e sociale – regolando le divergenze interne, domando le tentazioni di scissioni settarie, grazie a regole democratiche statutarie, per farne una forza originalissima nello scenario italiano. UP dovrebbe dunque diventare il punto di riferimento degli operai impoveriti e vessati dagli imprenditori, degli insegnanti deprivati della libertà di insegnamento, dei docenti e ricercatori privi di risorse, dei giovani senza prospettive, dei cittadini i cui territori sono minacciati da devastazione, dei migranti sfruttati e perseguitati, dei senza casa, dei movimenti ambientalisti, dei semplici cittadini che vanno perdendo la sanità pubblica, (e ora l’unità del Paese con l’autonomia differenziata), che ambiscono di vivere in una società più giusta, non lacerata da competizione e sopraffazione, proiettata verso un assetto di pace e di benessere che li sottragga alla barbarie del pensiero e del dominio unico capitalistico. Uno spazio politico, aggiungo che con le altre forze politiche della sinistra cerca il dialogo e il fronte comune sui tanti problemi condivisi, ma non è subalterno al Partito Democratico.
UP nata come coalizione di Rifondazione comunista, Potere al popolo, Dema (gruppo formatosi intorno a Luigi De Magistris), ManifestA (un nucleo di parlamentari donne staccatesi dai 5S) , altre piccole associazioni come Paese reale, e un folto drappello di docenti universitari di varie città d’Italia, costituisce una forza di grandi potenzialità. Al suo interno operano ex parlamentari, sia nazionali che europei, ex dirigenti sindacali nazionali, sindaci, insegnanti, docenti, intellettuali di diversa formazione e provenienza, tante ragazze e ragazzi capaci di una straordinaria mole di lavoro volontario. Un miracolo etico nella società in cui il guadagno è diventata l’unica finalità del vivere. Questo aggregato è guidato, insieme un esperto gruppo dirigente, da un leader di non comune capacità, il portavoce Luigi De Magistris, che ha governato per 10 anni Napoli, la città più difficile d’Italia, un comune pieno di debiti, che ha avuto contro il governo, i partiti politici, la stampa locale e nazionale. Il miracolo per cui una forza di sinistra come UP, dopo un insuccesso elettorale – quello delle elezioni politiche anticipate del 27 settembre – non si è sciolta, com’è sempre accaduto, ma ha anzi proseguito nel suo progetto, si deve in gran parte a lui, che ha saputo tenere insieme le diverse anime della formazione e dato impulso ed energia per continuare.
Dunque, credo di aver già fornito a tante e tanti di voi le ragioni per cui dovreste aderire a questo progetto. Devo tuttavia aggiungere qualche breve considerazione. La partecipazione di tante persone che non appartengono ad alcun partito è decisiva per accrescere il pluralismo e la democrazia di questa formazione. Partecipare alle decisioni con votazioni , su piattaforma o in presenza , consente di fare di UP un organismo in cui ognuno può davvero contare, superando i verticismi che tante delusioni hanno prodotto in passato nel popolo della sinistra. Ma non posso concludere questo appello senza almeno un accenno alla situazione del nostro tempo. Dopo 7 decenni di storia repubblicana in Italia siamo governati da un governo neofascista, che per alcuni versi è peggiore di quello fascista del ventennio. Quello non minacciava l’unità del Paese, come avviene oggi con l’autonomia differenziata, non ubbidiva con tanto servilismo alle potenze imperiali dell’epoca. Ma dopo tanti decenni di pace siamo di nuovo in guerra, trascinati dai gruppi dirigenti italiani ed europei, per servile obbedienza agli USA, che hanno trasformato l’Unione in una appendice politica della Nato. Noi ci troviamo di fronte a uno scenario che certamente mai nessuna generazione aveva avuto di fronte.
La minaccia di una possibile guerra atomica mondiale e la certezza di una catastrofe ambientale che avanza a ritmi imprevedibili. Certo, noi siamo una piccola forza e nulla possiamo contro questi processi giganteschi. Ma chi vive con consapevolezza il proprio tempo è costretto a scegliere se assistere rassegnato al destino che si compie o fare parte delle minoranze che si ribellano, che alimentano la speranza, che continuano a indicare un’altra via. Dopotutto, abbiamo cultura, idee, proposte che possiamo mettere a disposizione di chi rimane in piedi. In un’epoca dominata dall’insensatezza, fare anche qualche piccola cosa per chi sta ai margini, per le generazioni ignare del futuro che le attende, fornisce pur sempre un qualche senso alle nostre stesse vite.
Chi ha voglia di impegnarsi, nelle forme che gli sono più congeniali, ha dunque oggi un luogo in cui farlo fruttuosamente. In autunno avvieremo un processo costituente a cui ognuno potrà dare il proprio contributo.
Grazie per l’attenzione e cari saluti.
«Venite con noi», l’invito ai giovani movimenti di Alleanza Verdi Sinistra
SINISTRA. “Alle migliori esperienze civiche ed anche alle singole personalità proponiamo la costruzione di un nuovo patto eco-sociale per il clima, la democrazia e l’uguaglianza”
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni 08/08/2023
Siamo a un punto di svolta fondamentale per il futuro del nostro continente e dell’Italia, lo sappiamo noi e lo sa la destra nazionalista, che nella prospettiva delle prossime elezioni europee sta provando a giocare il tutto per tutto. La posta in palio è molto alta: decidere quale strada debba intraprendere l’Europa.
Le destre hanno un progetto chiaro. Vogliono annullare ogni avanzamento verso una transizione ecologica giusta e socialmente responsabile e nel contempo non intendono disturbare multinazionali, e grandi evasori, che all’interno della stessa Unione Europea trovano interessanti rifugi per evitare di pagare le tasse. Propongono un’Europa delle nazioni, come nei peggiori incubi della prima metà del ‘900, una sorta di giungla in cui non c’è cooperazione, ma competizione esasperata.
In sostanza, mettono in discussione tutte le garanzie e le tutele sociali che l’Europa aveva messo in campo, in un modello unico al mondo, con le Costituzioni nate dopo la seconda guerra mondiale e dopo le esperienze devastanti delle dittature fasciste, naziste e franchiste. La crisi climatica causa gravi danni economici impoverendo i ceti sociali più deboli, anche per questo dobbiamo con urgenza costruire politiche per il clima. Il pianeta è in ebollizione come ha ricordato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. L’urgenza di affrontare la crisi climatica è sostenuta anche dall’appello del presidente della Repubblica Mattarella e di Papa Francesco, mentre al contrario il governo italiano sta costruendo il fronte dei paesi negazionisti che vogliono fermare la transizione ecologica avviata dalla commissione Ue per difendere gli interessi degli inquinatori.
Dall’altro lato, però, c’è una speranza che è idea concreta e che disegna un’altra strada. È l’idea di un’Europa diversa, che si faccia casa dell’ecologia, della giustizia sociale e della pace. Un’Europa che non sia l’incubo della destra irresponsabile, ma nemmeno quella troppo attenta solo alle politiche di bilancio e refrattaria agli effetti esplosivi delle crisi economiche, sociali e ambientali che in questi anni si sono scaricati sul ceto medio e sugli strati più deboli dell’Europa stessa, alimentando la retorica nazionalista delle destre. Un’Europa consapevole di sé stessa, della propria fondamentale importanza nel mondo, per mantenere e costruire la pace e per lavorare al superamento delle politiche economiche energivore, che molti danni arrecano al pianeta e a chi lo vive. È la nostra idea di Europa.
Alleanza Verdi Sinistra ha avuto il merito di riaprire una nuova prospettiva in Italia per le culture ecologiste, progressiste e solidali dopo le elezioni politiche del settembre 2022 e le successive elezioni regionali e amministrative. Non era un esito né semplice, né scontato. È stato piuttosto il risultato di una sfida, che ha puntato innanzitutto a unire storie, esperienze e culture politiche diverse.
E, proprio a partire dalla positiva esperienza di Alleanza Verdi Sinistra, vogliamo offrire uno spazio aperto e inclusivo, che sappia anche andare oltre, con l’obiettivo di costruire una proposta convincente, credibile e attraente per le prossime elezioni europee del giugno 2024.
Una piattaforma politico-elettorale fondata sulla partecipazione democratica, aperta a chiunque abbia voglia di impegnarsi, che sappia mettere a valore le differenze e unire, nella pluralità, chi vuole contrapporre all’Europa delle nazioni e del patriarcato una proposta radicale su clima, welfare, modello di sviluppo, femminismo e diritti universali della persona. Loro vogliono dividere: Paese da Paese, residenti e migranti, nord e sud, ecologia da economia. Noi vogliamo unire: l’Europa, i popoli, le generazioni. Unire per difendere il pianeta e chi subisce le conseguenze di un modello di sviluppo ingiusto, energivoro, disuguale.
Ai movimenti, alle associazioni, alle migliori esperienze civiche ed anche alle singole personalità interessate proponiamo, quindi, la costruzione di un nuovo patto, un’Alleanza eco-sociale per il clima, la democrazia e l’uguaglianza, rilanciando il progetto politico di un’Europa federale, con una comune politica estera e di difesa e con una forte autonomia strategica.
Avanziamo questa proposta proprio nei giorni in cui l’Unesco ci mette in guardia sulla minaccia che i cambiamenti climatici stanno portando ad una città d’arte e costiera come Venezia, con esiti disastrosi che potrebbero verificarsi ben prima di quanto gli stessi scienziati avevano previsto. E negli stessi giorni in cui il governo italiano mostra la faccia più feroce con i lavoratori a basso reddito, insabbiando la nostra proposta di legge sul salario minimo, e con i più poveri, cancellando con un sms la protezione del reddito di cittadinanza.
Ma noi abbiamo un dovere ulteriore, che non è solo quello di opporci. Dobbiamo saper costruire l’alternativa. Una delle più importanti novità degli ultimi anni è stata certamente l’irruzione sulla scena sociale e politica di movimenti animati dalle giovani generazioni, che hanno consentito al dibattito sul futuro dei nostri Paesi e del mondo di fare un passo in avanti. Questi movimenti da qualche anno mettono al centro l’inscindibilità di tre grandi questioni: l’ambiente, la democrazia e l’uguaglianza. Ed è proprio con questa consapevolezza – con l’urgenza che i problemi richiedono e con lo stesso entusiasmo dei movimenti giovanili – vogliamo provare a costruire il futuro, con speranza e con la forza delle nostre proposte. L’appuntamento che proponiamo – a tutti e tutte coloro che, come noi, credono sia possibile incidere sulle scelte fondamentali e cambiare realmente le cose – è per il prossimo ottobre.
Incontriamoci, confrontiamoci, costruiamo l’alternativa. Insieme.
“La via maestra, insieme per la Costituzione” – La Rete dei Numeri Pari tra le realtà promotrici della manifestazione del 7 ottobre
ADMIN24 AGOSTO 2023ARTICOLI, MANIFESTAZIONI E INIZIATIVE
La Rete dei Numeri Pari è tra gli oltre 100 promotori della manifestazione nazionale che si terrà il prossimo 7 ottobre a Roma dal titolo “La via maestra, insieme per la Costituzione”.
Si sfilerà per le strade della Capitale per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà, contro tutte le guerre e per la pace, per l’aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente, per la difesa e l’attuazione della Costituzione contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.
Le realtà sociali della Rete dei Numeri Pari porteranno in piazza le proposte della loro “Agenda Sociale”, costruite da 700 realtà sociali e migliaia e migliaia di cittadini e cittadine. Le proposte contenute sono frutto del lavoro sul campo, misurate in base all’efficacia e alle competenze di chi si occupa da sempre e quotidianamente dei problemi di cui parla e che vive sulla propria pelle. Una piattaforma di proposte intersezionale in grado di dare immediatamente rispose a milioni di persone impoverite, escluse e vittime di ingiustizie sociali e ambientali. Proposte che rappresentano obiettivi utili ed efficaci di centinaia di comunità territoriali che in questi anni di crisi non si sono scoraggiate nonostante siano state abbandonate dalle istituzioni e che, con spirito di enorme attaccamento ai valori della Repubblica, hanno portato avanti da soli attività e progetti di mutuo aiuto e solidarietà, spesso unica risposta per molte persone vittime della crisi.
Per questo la Rete porterà in piazza una “Agenda Sociale” che vede tra le sue priorità: il no all’autonomia differenziata voluta dal governo Meloni, per impedire l’istituzionalizzazione della povertà, la fine dell’Unità della Repubblica e la secessione dei ricchi; il ripristino del diritto al reddito di cittadinanza, cancellato con un sms dal governo; l’istituzione del salario minimo legale, su cui ancora non ci sono impegni concreti; l’utilizzo dei fondi del PNRR per i progetti dedicati a equità sociale, sostenibilità ambientale e lotta alle mafie, tagliati invece dal Governo; il diritto all’accoglienza, come stabilisce la nostra civiltà.
Saremo in piazza con questi obiettivi e con queste proposte, avendo come unico stella polare la nostra Costituzione e con la consapevolezza che la partecipazione e l’impegno della cittadinanza in questa fase storica siano in grado di cambiare la situazione dinanzi a noi. Per costruire insieme a partire dai nostri bisogni e dalle nostre aspirazioni la manifestazione del 7 ottobre. Non per noi, ma per Tutte e Tutti!
Per contribuire alla riuscita della manifestazione, come Rete dei Numeri Pari insieme ai Comitati contro ogni autonomia differenziata, abbiamo promosso oltre 70 iniziative, momenti di approfondimento, incontri con le istituzioni, ordini del giorno da presentare nei comuni, per costruire consapevolezza e partecipazione in vista della manifestazione.
→ Scarica l’appello integrale (Pdf)
→ Per i promotori dell’appello e tutte le adesioni, in continuo aggiornamento, CLICCA QUI
→ Per aderire all’appello: adesioni7ottobre@collettiva.it
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