OTTUNDERE MENTI E COSCIENZE! da OFFICINA DEI SAPERI e IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
14752
post-template-default,single,single-post,postid-14752,single-format-standard,cookies-not-set,stockholm-core-2.4.5,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-9.12,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_menu_,wpb-js-composer js-comp-ver-7.9,vc_responsive

OTTUNDERE MENTI E COSCIENZE! da OFFICINA DEI SAPERI e IL FATTO

Mi sembrano forti e mutilanti sacrifici; il prezzo del biglietto andrebbe velocemente restituito.

Luigi Vavalà  02/01/2024

Nella storia umana, frequentemente si combinano scelte consapevoli, lotte di vario genere ed intensità, inconsapevolezze, casualità, follie, ed insomma si viene a creare una matassa difficilmente ordinabile.

Le civiltà moderne hanno, sicuramente, molteplici e variegate radici, anche di tipo ascetico.

In modi e con sensibilità e metodi diversi, Marx, Nietzsche, Freud, Max Weber, hanno indagato le basi ascetiche del razionalismo moderno, del modo capitalistico di produrre e distribuire la ricchezza materiale, della formazione del super-io, e finanche della conoscenza e della ricerca scientifica.

Si tratta di larghe e consolidate basi ascetiche e scopertamente autodistruttive e con persistenti pulsioni sacrificali.

Negli ultimi anni il dominio economico mercantile ha avanzato con tenacia e persistenza richieste sacrificali al mondo della formazione e della scuola, già in forte crisi da decenni, ma con sacche di resistenza.

Quali i pesanti sacrifici ascetici richiesti ad intere generazioni? Spero di riassumere in modo chiaro:

 1. Sacrificio dell’intelletto critico e capace di usare rapide e pronte analogie, sottodeterminando  i contenuti e i metodi, ovvero Platone non va studiato per la sua pregnanza e potenziale universalità, ma funzionalizzato ad un progetto soggettivo dello studente;  2. Sacrificio delle memorie, sia di quella critica che del semplice ricordo;  3. Sacrificio del tempo di contemplazione e di riflessione, considerati inutili e non produttivi e non spendibili immediatamente sul mercato mondiale del lavoro, enfaticamente chiamato “globalizzazione”;  4. Sacrificio dell’ironia e della potenza del riso; tutto viene preso con boriosa serietà, tutto viene monitorato e contingentato, tutto viene valutato in modo presuntuosamente oggettivo;  5. Sacrificio di una sana cooperazione e tragica torsione verso l’orgia competitiva;  6. Sacrificio delle ricche e diverse tonalità emotive e incombenza di nuove paure;  7. Sacrificio del metodo inventivo ed anche intuitivo;  8. Sacrificio del vichiano “intelligere” (andare raccogliendo gradualmente pezzi di realtà) e improbabile proposta di un approccio olistico che richiama la primitiva “onnipotenza dei pensieri”;  9. Sacrificio della potenza del pensiero analogico per sottomettersi alla neo-onnipotenza tecnologica del digitale;  10. Sacrificio della fecondità del dialogo socratico.

Come manipolano Ucraina e Gaza: l’ossimoro per giustificare massacri

Alessandro Orsini   2 GENNAIO 2024Ogni guerra ha le proprie retoriche per manipolare l’opinione pubblica, ma soltanto alcune segnano la storia di un conflitto. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, la macchina della propaganda diceva: “Se l’Italia vuole la pace, deve investire nella guerra. Più armi l’Italia darà, prima la pace arriverà”. La manipolazione fu studiata a tavolino. Da una parte, Draghi aveva il problema di accontentare gli italiani che vogliono la pace; dall’altra, doveva compiacere gli americani che vogliono la guerra. Dichiarando di ricercare la pace, Draghi gratificava gli italiani; impegnandosi a inviare armi, accontentava Biden. Da qui lo slogan: “Armi per la pace”. Chiamo questa tecnica di manipolazione dell’opinione pubblica “manipolazione per accostamento ossimorico”. Un ossimoro è l’accostamento di due parole dal significato inconciliabile: pace e guerra; intransigenza e diplomazia. Durante una diretta a Carta Bianca, Maurizio Lupi continuava a dirmi che la diplomazia consisteva nel chiedere la resa incondizionata della Russia con il ritiro da tutti i territori senza concessioni. La diplomazia unilaterale è un esempio di manipolazione per ossimori giacché la diplomazia è sempre bilaterale o multilaterale. La manipolazione per accostamento ossimorico si ottiene esaltando il termine più amato contro quello più odiato per ottenere non la giustificazione, bensì la nobilitazione dei mezzi attraverso il fine. Nel processo di giustificazione dei mezzi rispetto al fine, il mezzo – la guerra o l’attentato terroristico – rimane esecrabile. Nel processo di nobilitazione dei mezzi rispetto al fine, invece, il mezzo diventa nobile. A differenza di Draghi, Biden non ha il problema di manipolare l’opinione pubblica giacché la guerra, nella cultura dominante americana, è una parola piena di significati positivi. Biden non deve strumentalizzare la parola “pace” per far accettare agli americani l’uso degli ucraini come carne da macello per l’avanzamento della Nato verso la Russia. Il rapporto psicologico di un popolo con la guerra è, in larga misura, condizionato dall’esperienza storica di quel popolo con la guerra. Quando la guerra devasta un Paese, com’è accaduto all’Italia nella Seconda guerra mondiale, i superstiti sviluppano una concezione negativa della guerra che si riassume nel detto: “La guerra non conviene”. Quando, invece, la guerra trasforma un Paese in una superpotenza ricchissima, i superstiti tendono a concepirla positivamente poiché è stata conveniente. Alla fine, il governo Draghi ha avuto l’impudenza di presentarsi come un promotore di pace e non come un satellite della Casa Bianca che violava l’articolo 11 della Costituzione per compiacere Biden.

La manipolazione per accostamento ossimorico si trova anche nel bombardamento di Gaza. In questo caso, i termini dell’ossimoro non sono “pace e guerra” bensì “pace e massacro” giacché a Gaza non c’è nessuna guerra, ma uno sterminio. Per giustificare il massacro dei palestinesi, la macchina della propaganda dice che lo sterminio è necessario per eliminare Hamas e fondare uno Stato palestinese che porterà la pace. Ma questo è falso giacché il massacro dei palestinesi allontana la pace in Palestina così come l’invio delle armi l’ha allontanata in Ucraina. Israele non vuole eliminare Hamas per fondare uno Stato palestinese, ma per impedire che nasca. Netanyahu ha detto che i palestinesi avranno uno Stato soltanto quando impareranno ad amare Israele e l’Occidente ovvero quando avranno imparato ad amare i loro sterminatori.

No Comments

Post a Comment

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.