VERSO PIAZZA VENEZIA! da IL MANIFESTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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VERSO PIAZZA VENEZIA! da IL MANIFESTO

Valditara censura il prof. Raimo

Il caso. «Comportamento non conforme». L’ufficio scolastico regionale del Lazio ha notificato la censura a Christian Raimo, docente ed ex assessore alla Cultura nel Municipio III di Roma, candidato alle ultime elezioni […]

Redazione  27/08/2024

«Comportamento non conforme». L’ufficio scolastico regionale del Lazio ha notificato la censura a Christian Raimo, docente ed ex assessore alla Cultura nel Municipio III di Roma, candidato alle ultime elezioni europee con Alleanza Verdi-Sinistra.

Raimo lo scorso marzo, intervenendo in una trasmissione di La7 aveva detto: «Cosa bisogna fare con i neonazisti? Per me bisogna picchiarli».

Dopo gli insulti e le minacce degli ultras della Lazio e dei gruppi di estrema destra, era arrivata anche la notizia che l’ex provveditorato aveva intrapreso l’iter per la sanzione disciplinare. A quel punto l’insegnante aveva commentato sui social: «Valditara mostra quanto rischia di diventare violenta l’autorità, quando non ha autorevolezza né capacità di ascolto. Un ministro dovrebbe difendere un docente minacciato da gruppi neonazisti invece di avviare un approfondimento».

«Censurato per essere un uomo e un insegnante libero – ha dichiarato Nicola Fratoianni di Avs – Ormai è chiaro, questo governo con gli estremisti di destra va a braccetto. Siamo molto preoccupati della spinta autoritaria che questo Governo dà, ogni giorno di più, alle istituzioni dello Stato».

Mic: al Vittoriano la mostra sulle foibe

Roma. L’altare della patria, in piazza Venezia a Roma, è al centro delle politiche del governo Meloni. È stata firmata ieri, al ministero della Cultura, la convenzione tra l’Istituto Vittoriano e […]

Redazione  27/08/2024

L’altare della patria, in piazza Venezia a Roma, è al centro delle politiche del governo Meloni. È stata firmata ieri, al ministero della Cultura, la convenzione tra l’Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia con la federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati per la realizzazione all’altare della patria di una mostra temporanea sull’esodo giuliano-dalmata, nelle more della realizzazione, nella Capitale, del Museo del Ricordo. Progetto particolarmente caro al Mic.

Il ministro Sangiuliano continua a spingere sulla retorica nazionalista dando spazio ai temi di destra in chiave anti Resistenza: «L’esposizione al Vittoriano – il commento di Sangiuliano – accenderà un faro potente sul buco nero della memoria legata all’esodo, dalle loro terre, di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo Dopoguerra. Con questa esposizione continuiamo a restituire la dovuta visibilità e soprattutto la giusta dignità e memoria alla tragedia delle foibe».

Chiara l’intenzione del governo, così come ha spiegato il senatore di Fdi Roberto Menia, padre della legge sul Ricordo delle foibe: «Il Vittoriano è il simbolo del filo che lega tutte le vicende nazionali dal Risorgimento fino alle foibe, all’esilio e perdita dell’Istria, Fiume e Zara».

Il Comune di Monfalcone blocca lo spettacolo sulla resistenza di Marta Cuscunà

Arte e politica. La decisione a pochi giorni dalla recita prevista in piazza: “Non rappresenta un interesse specifico dei residenti”

Marinella Salvi, Monfalcone  27/08/2024

Uno spettacolo di Marta Cuscunà a Monfalcone, “finalmente riesco a tornare nella mia città” aveva dichiarato l’artista contenta. Invece no, quanto meno per quanto riguarda il Comune. Alla rappresentazione di The beat of Freedom – La Resistenza a fumetti, fissata per il 2 settembre nella piazza Falcone e Borsellino, non è concesso l’utilizzo del logo del Comune di Monfalcone né alcun contributo economico. La risposta al Comitato del Rione Centro che mesi fa aveva proposto l’iniziativa, arriva a fine agosto e lascia sconcertati: secondo la Giunta comunale lo spettacolo non rappresenta un interesse specifico dei residenti e non porta al complessivo miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Quindi, per quanto riguarda il Comune, niente recita.

“Come è possibile che la giunta comunale ritenga che uno spettacolo dedicato alla lotta di liberazione dal nazifascismo non contribuisca al complessivo miglioramento della qualità della vita dei cittadini?” reagisce Marta Cuscunà “E’ una domanda grave perché l’unica risposta sarebbe che quella giunta non è antifascista… o no?!!?” E ancora: “La qualità della vita? Ma è proprio questo il tema dello spettacolo! Provare a rispondere su cosa voglia dire essere cittadini, su cosa contribuisca al benessere di una comunità?”.

Cos’è The beat of Freedom – La Resistenza a fumetti che tanto spaventa l’amministrazione leghista di Monfalcone? Le parole di Cuscunà, le lettere dal libro Io sono l’ultimo, le tavole del fumettista Fabio Babich che si formano sulla scena e quell’intercalare con Patti Smith, Lou Reed, Alanis Morissette, i Green Day. Perché la Resistenza è, anche, il sogno rock di un Paese di persone uguali nei diritti e libere. “La libertà era nei monti, per la prima volta riuscivamo a sentirla e picchiava nella testa” aveva scritto il partigiano Nello Quartieri/Italiano. E’ uno spettacolo che parla di amore e di amicizia, ma di amore soprattutto. “Perché fu tra i partigiani che, per la prima volta, uomini e donne ebbero pari dignità e questo cambiò inevitabilmente anche il loro modo di amarsi e di pensarsi famiglia” aveva scritto la partigiana Anita Malavasi/Leila. “I partigiani erano, prima di tutto, giovani e si innamoravano, scoprivano di avere paura e coraggio” dice Marta Cuscunà “Le loro lettere, rivolte alle nuove generazioni che non hanno fatto in tempo ad incontrarli sono una autobiografia collettiva di giovani accomunati dall’aver condiviso un tempo e un Paese che ad un certo punto sentirono il bisogno di cambiare”.

Troppo “di parte” questa ragazza, evidentemente, per la Giunta di Monfalcone che da anni affianca alle scelte xenofobe il tentativo di riscrivere, o meglio negare, la storia. E si tenta di ridurre al silenzio, con una risposta burocratica incredibile, un’artista di livello internazionale, nata e cresciuta a Monfalcone dove aveva scoperto quella che sarebbe diventata la sua professione grazie ai laboratori teatrali gratuiti e la guida di Luisa Vermiglio che ha raccolto e fatto crescere tanti giovani. Giovani che, da quella piccola provincia lontana, sono riusciti poi a volare via ma alla quale tornano volentieri, come fa Marta Cuscunà, come a voler restituire tutto quanto di positivo proprio là è potuto nascere. “Monfalcone per me è casa, il legame è fortissimo, è la mia giovinezza, il luogo che mi ha permesso di crescere e anche di volare via”. Anni di impegno ecofemminista e la trilogia di resistenze femminili, le tournee in Italia, in Spagna, in Francia: autrice, attrice, performer, il teatro visuale, i pupazzi meccatronici e quei corvi a cui dà voce e movimento che arrivano in TV con “La Fabbrica del Mondo” di Marco Paolini e Telmo Pievani.

C’è soprattutto sconcerto nelle parole di Marta Cuscunà, per il contenuto della risposta arrivata dalla Giunta comunale ma anche per i tempi. A una settimana dallo spettacolo, quasi non si sapesse che uno spettacolo teatrale non si improvvisa “Ci stiamo lavorando da mesi, abbiamo accordi e impegni già presi con i services tecnici e mille altre cose. E’ paradossale, le locandine erano già pronte e stampate con tanto di timbro del Comune! Io, Fabio Babich e gli altri collaboratori siamo disponibili a rinunciare al compenso ma non basta, vorremmo davvero poter fare lo spettacolo comunque ma è difficile, anche se la voglia è davvero tanta”.

A Monfalcone intanto, nel giro di una giornata, è scattata una gara di solidarietà davvero imponente e Marta sorride: “Una solidarietà da non credere. Siamo tempestati di chiamate e messaggi. Cittadini comuni ci hanno offerto i propri balconi affacciati sulla piazza, attrezzature, idee. E poi Associazioni, gruppi, tanti Comuni del circondario, l’Anpi… Il Comitato del Rione Centro sta cercando una trattativa con il Comune, chissà…La speranza che il 2 settembre lo spettacolo si possa fare comunque è davvero tanta ma sono tanti anche i problemi da risolvere e le autorizzazioni da ottenere. In pochi giorni. Ma siamo qui e intanto … Resistiamo insieme”.

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