PARSI&C: CHI INVENTA LE MINACCE PER ALIMENTARE QUESTA GUERRA da IL FATTO e ILSIMPLICISSIMUS
Parsi & C.: chi inventa minacce per alimentare questa guerra
ELENA BASILE 6 OTTOBRE 2023
Leggo Vittorio Emanuele Parsi sul Foglio e penso a una frase di Umberto Eco: “Ci vuole sempre qualcuno da odiare per essere giustificati nella propria miseria”. Il signor Parsi, come tanti altri, richiama alle armi l’Occidente, il massacro in Ucraina è sacro e l’odio verso il nemico non si estingue. I russi mangiano i bambini, come si sa. Lo zar, criminale di guerra, un giorno si è svegliato e ha deciso di realizzare i sogni imperiali conquistando l’Europa Orientale. Mi chiedo se storici, professori universitari, finti politologi possano sbandierare certezze non dimostrate o dimostrabili sulla base di una concreta documentazione.
I cosiddetti pacifisti si appellano ai fatti: le richieste esplicite della Russia per la neutralità dell’Ucraina; l’accerchiamento della Russia da parte della Nato che contraddice gli impegni presi nella carta di Parigi dell’Osce; gli accordi di Minsk inapplicati, i diritti linguistici delle popolazioni russofone calpestati, la guerra civile che dal 2014 ha provocato 14mila morti; due proposte di mediazione russe non accettate dall’Occidente. Questi sono fatti.
Gentili luminari che incitate alla guerra contro l’imperialismo russo per difendere le angeliche democrazie, su cosa basate i vostri giudizi? Attendo un documento, uno solo, che provi l’invasione dell’Ucraina non sia una guerra preventiva contro una nazione trasformata militarmente, economicamente e politicamente in funzione anti-russa. Un dato concreto che testimoni che la Russia voglia invadere l’Europa orientale. Un solo fatto che possa giustificare queste menzogne antistoriche. Un paese col Gdp del Texas e che non ha usato l’aeronautica nel conflitto con l’Ucraina come potrebbe rappresentare una minaccia imperialistica? Quante basi hanno gli Usa all’estero e quante la Russia? Quante volte gli Usa e la Nato, a partire del 1989, hanno violato i confini di uno Stato sovrano?
L’ambasciatore Bradanini parla della “classe di servizio” composta non solo da politici e diplomatici, ma anche dall’accademia: finti politologi che hanno venduto l’anima e stipulato il patto col diavolo.
Parsi domanda: “Di cosa sono stanchi gli italiani, di una guerra che non combattono?”. Sì, professore, nelle persone semplici albergano sentimenti umani. Si è stanchi di assistere alla morte dei diciottenni ucraini. I ragazzi tornano mutilati mentre le élite occidentali si divertono con i loro giochini di guerra. Si è stanchi di osservare una sanità pubblica che cade a pezzi. Lei dove fa i controlli di routine? Ha mai provato a richiedere una radiografia in una struttura pubblica? È contento dell’istruzione pubblica? E dei nostri investimenti in ricerca e sviluppo? Gli italiani e gli europei sono stanchi di non avere un’Europa in grado di investire nei beni comuni, di migliorare l’economia, l’occupazione, la qualità di vita delle persone. I cittadini sono esterrefatti al pensiero che 101 miliardi siano stati spesi in questa guerra che ha distrutto l’Ucraina e ha alimentato i profitti delle multinazionali delle armi e dell’energia. La cultura, professore, è la capacità di interiorizzare gli insegnamenti che l’umanità nei secoli ha saputo tramandare. Non so cosa se ne possa fare dell’erudizione se non riesce a capire che le persone ordinarie hanno l’etica necessaria a indignarsi per le vittime ucraine dell’invasore russo come dell’arroganza occidentale che alimenta il conflitto. Claudio Magris in un libro descriveva le mani grondanti di sangue che siamo costretti a stringere nella vita sociale. Ma, nel bel mondo, si fa finta di nulla. Mi torna in mente Salò di Pasolini: le vittime che mormorano nel fango, negli escrementi “Padre perdona loro perché non sanno quel che fanno!”. Signor Parsi, non riesco a perdonarle di inventare minacce per giustificare questa guerra.
In memoriam dell’ Europa
ilsimplicissimus 5 Ottobre 2023
Questo post consiste in buona sostanza solo di un grafico, quello posto in apertura che testimonia al meglio il catastrofico errore commesso dagli Usa e dai suoi sguatteri europei: l’indice Pmi manifatturiero russo è ora il più alto del mondo. questo è dovuto solo in parte all’accelerazione dell’industria bellica, ma anche se non soprattutto alle sanzioni: sistemi per auto o aerei che prima venivano importatati adesso sono prodotti in casa mentre nascono sempre nuovi modelli più avanzati e mentre l’agricoltura russa, non solo ha afferrato il record di maggiore produttrice di grano e di cereali al mondo, ma si va affermando come quella che di fatto produrrà il 60% delle derrate alimentare di base dell’intero pianeta. La Russia possiede estensioni enormi della terra più fertile del mondo e le sanzioni l’hanno spinta a molto sfruttare meglio questa immensa ricchezza. Adesso siamo solo agli inizi.
Ma di tutto questo, a partire dai minerali, dai beni energetici per finire a quelli agricoli l’Europa non vedrà che le briciole che arrivano da Paesi terzi e gravati da costi straordinari. Il fatto che i nazisti ucraini, originariamente localizzati in una regione piccola e per lo più senza valore da loro stessi chiamata Galizia, armata dai goffi neoconservatori statunitensi per fare da clava contro la Russia , abbiano finora trovato un sostegno entusiasta in tutta l’UE, è stato un insulto che non potrà essere dimenticato. Così non solo l’ Europa, si sta privando del libero accesso alle risorse naturali della Russia, stimate in due terzi del totale mondiale, uccidendo così la propria industria con gli alti prezzi dell’energia e delle materie prime, ma anche costringendo le aziende occidentali a smettere di operare in Russia e cedendole quasi gratuitamente impianti e attrezzature, personale qualificato e proprietà intellettuale, trasformando immediatamente Mosca nel suo principale concorrente internazionale. Adesso la Russia sta talmente crescendo che ha fame di ingegneri e tecnici in molti settori: arriveranno dall’Asia dove già l’Europa è quasi un ricordo.
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