L’IPOCRISIA. “MA QUAL È IL VALORE DELLA VITA”? da IL MANIFESTO e AGI
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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L’IPOCRISIA. “MA QUAL È IL VALORE DELLA VITA”? da IL MANIFESTO e AGI

«Anna», morta con suicidio assistito a carico del Servizio sanitario nazionale

E’ IL PRIMO CASO IN ITALIA. «Io oggi sono libera, sarebbe stata una vera tortura non avere la libertà di scegliere». Sono le ultime parole di Anna, nome di fantasia, la donna triestina di 55 anni […]

Marina Della Croce  13/12/2023

«Io oggi sono libera, sarebbe stata una vera tortura non avere la libertà di scegliere». Sono le ultime parole di Anna, nome di fantasia, la donna triestina di 55 anni morta a casa sua dopo l’auto somministrazione di un farmaco letale fornito dal Sistema sanitario nazionale. La morte è avvenuta lo scorso 28 novembre ma è stata resa nota ieri dall’associazione Luca Coscioni. «E’ il primo caso in Italia – ha spiegato l’associazione – ad aver avuto accesso al suicidio assistito con l’assistenza completa del Ssn», che ha fornito il farmaco letale e un medico di supporto.
Anna era affetta da una malattia irreversibile che le era stata diagnosticata nel 2010, la sclerosi multipla secondariamente progressiva, e da un anno chiedeva di poter accedere alla morte assistita volontaria. Dopo essersi rivolta alla Asl senza ottenere risposta, la donna si era rivolta al tribunale di Trieste che ha chiesto all’Azienda di disporre verifiche e accertamenti sul caso. A settembre era quindi arrivato il via libera dalla Commissione medica multidisciplinare per accedere al Suicidio assistito.

«Anna è il nome che ho scelto e, per rispetto della privacy della mia famiglia, resterò Anna», è il messaggio lasciato dalla donna. «Ho amato con tutta me stessa la vita, i miei cari e con la stessa intensità ho resistito in un corpo non più mio. Ho però deciso di porre fine alle sofferenze che provo perché ormai sono davvero intollerabili. Voglio ringraziare chi mi ha aiutata a fare rispettare la mia volontà, la mia famiglia che mi è stata vicina fino all’ultimo».

È la terza persona, seguita dall’associazione Luca Coscioni, ad accedere alla morte volontaria assistita in Italia, la quinta ad aver avuto il via libera. La prima in Friuli Venezia Giulia. «Anna è anche la prima persona malata che ha visto riconoscere, da parte dei medici incaricati di effettuare le verifiche sulle condizioni, che l’assistenza continua alla persona è assistenza vitale, così anche la dipendenza meccanica non esclusiva garantita attraverso l’impiego di supporto ventilatorio nelle ore di sonno notturno» ha spiegato ieri Filomena Gallo, avvocata e segretaria della Coscioni. «Il diritto di scelta alla fine della vita si sta faticosamente affermando, nonostante ostruzionismi e resistenze ideologiche che sono sempre più lontane dal sentire popolare», ha aggiunto Marco Cappato, tesoriere della Coscioni, che sta promuovendo la campagna regionale «Liberi subito» affinché le Regioni approvino una legge che introduca tempi e procedure certi per accedere al Suicidio medicalmente assistito. Nel frattempo anche la deputata dem Debora Serracchiani ha presentato una proposta di legge alla Camera per affrontare un tema «richiesto dalle coscienze delle persone oltre che dalle sentenze costituzionali».

L’assemblea dell’Onu chiede il ‘cessate il fuoco’ a Gaza. L’Italia si astiene

L’Agenzia: “La situazione a Gaza è ben oltre il collasso”. Il testo ha ottenuto 153 voti, mentre 25 Paesi, tra cui Italia, Regno Unito e Germania, si sono astenuti. Francia, Spagna e Polonia hanno votato a favore. Biden a Netanyahu: “Cambi il suo governo, è il più conservatore della storia di Israele”

AGI – 12 dicembre 2023

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto l’immediato cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hamas. Più di tre quarti dei 193 membri hanno approvato la risoluzione, quattro giorni dopo il veto imposto dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza. Contro hanno votato gli Usa, Israele e altri otto Paesi.

Il testo ha ottenuto 153 voti, mentre 25 Paesi, tra cui Italia, Regno Unito e Germania, si sono astenuti. Francia, Spagna e Polonia hanno votato a favore. La decisione dell’Assemblea generale ha valore solo simbolico, perché non vincola i Paesi membri, ma rappresenta un atto politico. 

L’ambasciatore palestinese presso l’Onu ha affermato che il voto a favore di un cessate il fuoco umanitario a Gaza è stato un “giorno storico in termini di forte messaggio inviato dall’assemblea generale”. “È nostro dovere collettivo continuare su questa strada finché non vedremo la fine di questa aggressione contro il nostro popolo”, ha affermato Riyad Mansour.

Biden a Netanhyau: “Cambi il suo governo, è il più conservatore della storia di Israele”

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affermato che, a differenza di Washington, il governo israeliano “non vuole una soluzione a due Stati” con i palestinesi. “È il governo più conservatore nella storia di Israele”, ha aggiunto, chiamando il primo ministro Benjamin Netanyahu a “rafforzare e cambiare” l’esecutivo israeliano.

Israele, intanto, ha dichiarato che 19 persone, ancora tenute in ostaggio, sono morte in contumacia, annunciando inoltre di aver recuperato i corpi di due ostaggi. Tra le 19 persone c’è un cittadino tanzaniano, ha reso noto l’ufficio stampa israeliano. La Tanzania aveva affermato che due dei suoi cittadini erano tra quelli presi in ostaggio a ottobre. Circa 240 persone sono state prese in ostaggio da Hamas il 7 ottobre, di cui 135 sono ancora prigioniere.

L’allargamento dei tunnel

L’esercito israeliano ha cominciato ad allagare i tunnel di Hamas a Gaza con acqua di mare. Lo scrive il ‘Wall street Journal’ citando funzionari statunitensi anonimi e aggiunge che il processo potrebbe probabilmente richiedere settimane.

Alcuni funzionari dell’amministrazione Biden hanno affermato che il processo potrebbe aiutare a distruggere i tunnel, dove Israele ritiene che il gruppo militante stia nascondendo ostaggi, combattenti e munizioni. Altri funzionari hanno espresso preoccupazione perché l’acqua di mare potrebbe mettere in pericolo la fornitura di acqua dolce di Gaza, ha riferito il giornale

Onu: Gaza è “ben oltre il collasso”

Il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, ha descritto oggi la situazione a Gaza come estremamente precaria, affermando che l’enclave si trova sul punto di essere “ben oltre il collasso”. L’Onu stima che quasi un quinto degli edifici a Gaza è stato distrutto.

Per l’Agenzia “quasi 40.000 edifici, ovvero circa il 18% di tutte le strutture prebelliche, sono stati danneggiati o distrutti nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto“. La valutazione, che si basa su immagini satellitari, ha dimostrato che le aree più colpite sono i due governatorati settentrionali di Gaza e Gaza Nord, che complessivamente contano 29.732 edifici distrutti su 37.379, ovvero circa l’80% del totale. 

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