INGANNI. CONTE, PD: SINISTRA, DESTRA da IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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INGANNI. CONTE, PD: SINISTRA, DESTRA da IL FATTO

Inganni. Conte deve dimostrare che è di sinistra, ma il Pd vota con la destra

alessandro orsini  3 Settembre 2024

Parlerò dello scontro tra Pd e Movimento 5 Stelle su Matteo Renzi calando il mio ragionamento in una cornice teorica, quella del realismo, che impone una premessa.

Essendo la politica soprattutto lotta per la conquista e la conservazione del potere, le menzogne e gli inganni ai danni dei cittadini sono ineliminabili. Tutte le società, siano esse democrazie o dittature, fondano larga parte della propria vita quotidiana sul raggiro e la manipolazione dell’opinione pubblica. Se indaghiamo la storia delle menzogne internazionali degli ultimi trent’anni ricorrendo alla sociologia, vedremo che democrazie e dittature non fanno differenza. Anzi, molti indizi inducono a ritenere che le democrazie abbiano bisogno di affinare la menzogna più delle dittature. Più una società è democratica, maggiore è il coinvolgimento dei cittadini nella vita politica. Se la società è retta da una sola persona, la menzogna serve poco. Se, invece, ha bisogno del consenso di milioni di persone, la menzogna è necessaria. Se l’invasione dell’Iraq richiede il consenso di 200 milioni di cittadini, la Casa Bianca deve inventare la menzogna che Saddam Hussein possiede armi di distruzione di massa ed è alleato di al Qaeda. Questa è la mia formula fondata sugli studi storico-sociologici: “Chi dice democrazia dice tendenza alla menzogna”. Il fatto che l’università sia la macchina che svela le menzogne spiega la ragione per cui il governo Draghi ha cercato di prendere il sopravvento sui dipartimenti di scienza politica quando decideva di condurre l’Italia nella guerra in Ucraina. Draghi aveva bisogno di riempire l’Italia di menzogne, ad esempio: “L’invio di armi sempre più potenti avvicinerà la pace”. È impossibile ingannare milioni di italiani senza la collaborazione delle università che rappresentano la vetta del sapere.

Siccome l’affaire Renzi è una questione di lotta per la conquista del potere (da strappare a Giorgia Meloni), la menzogna e l’inganno sono scattati prontamente. Mi occuperò della menzogna e dell’inganno separatamente. La menzogna “principe” del dibattito su Renzi nel “campo largo” è che la politica sia fatta di temi e non di nomi, come ha affermato Chiara Gribaudo, vice-presidente Pd, su Huffington Post. Tuttavia, i temi sono associati ai nomi giacché ogni individuo ha un modo di pensare e di agire tipico, o ricorrente, che definisce la sua identità. A destra, a sinistra o al centro con Calenda, Renzi fa la guerra al Movimento 5 Stelle. Questo “tema” di Renzi rimarrebbe immutato anche nel “campo largo” perché è parte della sua identità politica. Renzi crede che la sua fine politica sia stata causata dal Movimento 5 Stelle. La sua sete di vendetta non avrà mai fine. Ecco svelata la menzogna: il tema e l’identità sono fusi in Renzi. Al Pd piace che Renzi faccia la guerra al Movimento 5 Stelle perché Conte e Schlein si contendono una fetta dello stesso elettorato.

L’inganno “principe” che domina il dibattito su Renzi è che il Movimento 5 Stelle debba dimostrare di essere di sinistra. Il Pd mette Conte sulla graticola e dice per bocca di Gribaudo: “Per dimostrare di essere di sinistra, Conte deve accettare Renzi”; “per dimostrare di essere di sinistra, Conte deve dichiarare di sostenere Kamala Harris contro Trump”; “per dimostrare di essere di sinistra, Conte deve parlare di temi e non di nomi”. Il Pd, invece, vota con Meloni, l’estrema destra, sulla guerra in Ucraina. Ecco svelato l’inganno: Conte deve dimostrare di essere con la sinistra su una serie di questioni irrilevanti, mentre il Pd è con la destra sulla questione più importante del mondo.

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