FINE PENA MAI. IL CREDITO INESTINGUIBILE DI ISRAELE da INTERFERENZA
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
14112
post-template-default,single,single-post,postid-14112,single-format-standard,cookies-not-set,stockholm-core-2.4.5,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-9.12,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_menu_,wpb-js-composer js-comp-ver-7.9,vc_responsive

FINE PENA MAI. IL CREDITO INESTINGUIBILE DI ISRAELE da INTERFERENZA

Fine pena mai. Il credito inestinguibile di Israele

Fabrizio Marchi  1 novembre 2023 

Puntuali come un orologio svizzero fanno la loro comparsa i soliti idioti (o provocatori prezzolati, non fa differenza) che hanno imbrattato alcuni muri della capitale francese con stelle di Davide con un chiaro intento antisemita.

Si tratta, molto probabilmente se non certamente, di estremisti nazifascisti che nella loro congenita stupidità non si rendono neanche conto di fare un (grande) favore allo stato di Israele che specula cinicamente sulla tragedia della Shoah per perpetrare le sue politiche criminali e restare impunito.

E’ bene ricordare che ad oggi, dopo tre settimane di bombardamenti su Gaza, l’IDF (Israel  Defence Forces) ha massacrato quasi 4.000 bambini. Nell’incursione di Hamas erano rimasti uccisi circa 40 bimbi israeliani (in larga parte molto probabilmente vittime del “fuoco amico”, come ha spiegato il quotidiano israeliano “Haaretz”, ma non è ora questo il punto e anche se fossero tutti vittime dei miliziani palestinesi non cambierebbe la sostanza). La contabilità ci dice che per ogni bambino israeliano ucciso nel blitz palestinese l’aviazione e l’artiglieria israeliana hanno ucciso in queste settimane quasi cento bambini palestinesi. La cosa agghiacciante è che il numero è destinato ad aumentare fino a raggiungere proporzioni mai viste fino ad oggi. Normalmente infatti, per lo meno fino a pochi giorni fa, ad ogni azione militare palestinese, l’esercito israeliano ha sempre risposto con una rappresaglia che doveva riportare il numero degli uccisi nel campo nemico nell’ordine dei dieci o dei quindici a uno. E’ la famosa legge del taglione che lo stato sionista applica da sempre con logica nazista. Del resto, è ora di dirlo in modo chiaro e distinto, il sionismo è una ideologia razzista che in poco o nulla differisce dal nazismo. In questo caso l’esercito di Tel Aviv è andato ben oltre, molto oltre, come ci dice la macabra conta dei morti.

Come dicevo in apertura, ciò che consente ad Israele di perpetrare i suoi massacri e di  trattare i palestinesi come degli animali da rinchiudere in un giardino zoologico o da eliminare come in un mattatoio, è proprio il vittimismo e il senso di colpa scientemente inoculato nelle popolazioni occidentali e in particolare europee per la tragedia dell’Olocausto. Una sorta di fine pena mai, di debito inestinguibile in cui i popoli europei devono essere mantenuti al fine di permettere allo stato israeliano di fare il bello e il cattivo tempo, a parte, naturalmente, il sostegno diretto e attivo degli USA. La vera forza di Israele non è, dunque, (soltanto) nella potenza militare, ma in quel senso di colpa che a sua volta genera quel debito inestinguibile. Un credito vantato che a sua volta viene fatto rivalere sui palestinesi che della Shoah peraltro non hanno nessuna colpa. Ma questo è del tutto irrilevante per chi ha scelto, in modo ipocrita e criminale, di speculare su una tragedia.

Gli idioti che hanno fatto quelle scritte sui muri della strade parigine sono dei servi sciocchi dello stato sionista o dei provocatori prezzolati. Non so cosa sia peggio ma è del tutto irrilevante.

E’ assolutamente necessario che i popoli europei si liberino di quel senso di colpa scientemente inoculato. Se esiste anche una sola possibilità che si possa arrivare ad uno straccio di soluzione politica in Palestina, ciò sarà possibile soltanto se i popoli europei, insieme a quelli arabi sparsi per tutta l’area mediorientale, saranno in grado  di far sentire la loro voce e la loro forza.  Il Mediterraneo è la nostra casa, non dimentichiamolo.

No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.