“CRIMINALI ASCIUTTI IN QUESTO MARE DI SANGUE” da IL MANIFESTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
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“CRIMINALI ASCIUTTI IN QUESTO MARE DI SANGUE” da IL MANIFESTO

Si potrebbe cominciare da piccole lotte partigiane

25 APRILE. C’è questa espressione in “Pilade” di Pasolini che mi fa tremare ogni volta che la sento, pur conoscendola benissimo: «Criminali asciutti in questo mare di sangue»

Giorgina Pi*  17/04/2024

Penso che mai come oggi bisogna rendere onore alla storia partigiana e della liberazione, il che significa impegnarsi attivamente in quella cosa concreta che è la vita. Tristemente, non solo non si scende in piazza, ma persone che potrebbero essere delle casse di risonanza non si espongono. In troppi sono sconnessi dalla gravità del presente e quindi, si potrebbe cominciare proprio da piccole lotte partigiane, ovvero facendo ogni giorno qualcosa.

Mi sento estremamente in linea sull’urgenza di tenere insieme la lotta per i diritti, che si fa con i corpi, a quella per distruggere la guerra, contro le armi del capitale e del patriarcato. Sono colpita dal fatto che il nostro atteggiamento sia ancora così tiepido rispetto alla centralità di un vero e proprio genocidio che sta avvenendo dall’altra parte del Mediterraneo. Ad essere sincera, non riesco a dormirci la notte; non riesco a capire come possa trattarsi di qualcosa di secondario nella presa di parola pubblica di tante e tanti intellettuali. Ho quindi la sensazione che questo momento di grave fascismo diffuso che viviamo sia molto lontano da una vera giornata di liberazione: c’è, purtroppo, una grandissima sottovalutazione del lavoro politico quotidiano, di ciò che dovrebbe fare un artista, ovvero prendere parola il più possibile rispetto a ciò che accade nel mondo.

I GIORNI scorsi ero a Genova, per mettere in scena Pilade di Pasolini, che contiene una profezia fortissima che oggi risulta ancora più stridente, perché sembra rimandare direttamente a ciò che sta avvenendo in Palestina. Ad un certo punto nel testo c’è questa espressione che mi fa tremare ogni volta che la sento, pur conoscendola benissimo: «Criminali asciutti in questo mare di sangue». E questo essere asciutti in un mare di sangue è esattamente il privilegio che si lega alla nostra indifferenza e alla nostra mancanza di volontà di prendere posizioni antifasciste. La profezia poi va avanti, e quando Oreste chiede ad Atena, «Come si farà a sopportare tutto questo?» lei risponde «Non solo si potrà sopportare, si potrà anche dimenticare». Da sempre diciamo che il 25 aprile è una giornata di memoria attiva, quasi di reincarnazione: mi auguro che quest’anno, più che mai, ciò avvenga. Ricordandoci insieme che la linea di demarcazione tra oppressi e oppressori è ancora molto chiara, e ci chiede di prendere posizione.

*Regista teatrale, fondatrice della compagnia Bluemotion, attivista dello spazio indipendente Angelo Mai di Roma

Milano, tutti in piazza a difesa della Repubblica antifascista

25 APRILE. Il Comitato unitario lancia la convocazione: «Impediamo gli attacchi alla nostra democrazia e alle libertà»

Luciana Cimino  17/04/2024

«È urgente un 25 aprile di liberazione dalla guerra: cessate il fuoco ovunque». Il Comitato unitario antifascista ha lanciato ieri la manifestazione nazionale del 25 Aprile a Milano con l’invito a «costruire uniti un appuntamento straordinario, per impedire qualsiasi attacco alla nostra democrazia e alle nostre libertà». «Con le guerre in atto e la conseguente crescita della militarizzazione, è urgente mettere in campo azioni politiche e diplomatiche per fermare i massacri delle popolazioni civili ed evitare la crescita esponenziale dei conflitti», hanno spiegato ieri in conferenza stampa gli organizzatori dello storico corteo non nascondendo che è stato questo, come prevedibile, il punto di attrito con altre comunità che di solito partecipano alla Festa della Liberazione.

LA CONTESTAZIONE non è arrivata dalla Comunità Ebraica, che sarà al corteo nello spezzone con Azione, +Europa e Radicali Italiani, ma da ucraini e dissidenti russi e iraniani che non avrebbero gradito lo slogan dello striscione di apertura del corteo («Viva la Repubblica antifascista, cessate il fuoco ovunque») perché metterebbe sullo stesso piano «aggressori e aggrediti». «C’è stata un po’ di discussione ma alla fine è stato accolto un documento con il programma degli interventi che ha come titolo ‘Viva la Repubblica antifascista’», ha precisato il presidente Anpi Milano, Primo Minelli. «Nel corpo del documento che convoca la manifestazione c’è il riferimento al cessate il fuoco, ma la frase scritta in testa è ‘Viva la Repubblica antifascista’, mentre l’appello per la liberazione degli ostaggi, così come dei prigionieri politici – ha aggiunto -, sarà fatto durante il comizio. Mi auguro che gli ucraini confermino l’adesione. Da due anni diciamo che hanno ragione loro e non Putin».

IL COMITATO UNITARIO antifascista ha affermato la necessita di «mobilitarsi contro gli attacchi alla Costituzione che l’attuale governo di estrema destra sta attuando attraverso l’introduzione del premierato e dell’autonomia differenziata. Dopo 79 anni è necessario difendere quella storia e quei valori perché di straordinaria attualità e si rende invece necessario combattere per la sua piena applicazione, per far emergere la dignità del lavoro, l’importanza di sanità e scuola pubblica, contrastando la solitudine sociale che sempre più si sta diffondendo».

IL CONCENTRAMENTO sarà alle 14 in corso Venezia, poi sul palco di piazza Duomo saliranno, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Sala, l’attore e regista Pif, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri oltre a Primo Minelli. Ci saranno anche il presidente nazionale dell’Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) Dario Venegoni, il professore Andrea Ricciardi della Fiap e Debora Migliucci, Archivio storico del lavoro. Chiuderà la manifestazione il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo.

CONTINUANO AD ARRIVARE le adesioni singole, di partiti, di sindacati o di associazioni studentesche, pacifiste e ambientaliste all’appello del manifesto. Il nostro giornale invita lettori e lettrici a manifestare assieme alla redazione e a condividere con la comunità spostamenti e organizzazione scrivendo alla mail: sipotrebbe@ilmanifesto.it. «Venite in compagnia o da sole e da soli, che sole e soli non sarete mai», ha scritto il collettivo dei giornalisti nel suo appello alla partecipazione. Come ha detto il comitato organizzatore, «facciamo di questo 25 Aprile una giornata indimenticabile, insieme».

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