CREDO IN UN PAESE IN CUI….. da IL FATTO
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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CREDO IN UN PAESE IN CUI….. da IL FATTO

Il Paese che siamo “Ci fanno credere che non cambia niente per azzittirci”

FRANCESCA ANDONE  05/07/2023

CREDO IN UN PAESE IN CUI non esistono cittadini di serie A, B o C, dove c’è rispetto per le persone, indipendentemente da lavoro, ricchezza, provenienza, genere, etc. Credo in un Paese che ha a cuore la vita di ogni singolo cittadino, riconoscendo nell’uguaglianza il diritto di ognuno a essere diverso. Credo in un Paese in cui “LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI” e non dove qualcuno è “più uguale”. Credo in un Paese in cui la Sanità PUBBLICA è un bene prezioso su cui investire e da difendere. Credo in un Paese dove l’istruzione, la cultura, la conoscenza sono la vera ricchezza della nazione, un patrimonio da coltivare e a cui tutti vi possono accedere in ugual misura. Credo in un Paese che sa valorizzare e difendere il proprio patrimonio artistico e naturale. Un Paese che rispetta la natura e in cui le scelte ecocompatibili sono privilegiate e viste come opportunità. Credo in un Paese dove il figlio di un falegname può scegliere il proprio futuro. Può scegliere di portare avanti il lavoro del padre, o di fare il medico, il notaio, il ballerino, l’ingegnere. Dove i figli dei potenti sono valutati solo per il merito e che non abbiano una vita agiata solo per il cognome che portano. Credo in un Paese dove gli onesti vengono ammirati e presi come esempio. Credo in un Paese dove, etica, morale ed educazione civica sono valori imprescindibili per tutti i rappresentanti dello Stato e dove l’arroganza, la maleducazione e le condotte moralmente inaccettabili sono condannate. Credo in un Paese in cui mafiosi, ladri, collusi, corrotti e corruttori sono fuori dalle istituzioni. Credo in un Paese in cui chi ricopre un ruolo istituzionale ha come obiettivo primario il benessere dei cittadini e della nazione, non quello di mantenere o acquistare più potere personale. Credo in un Paese in cui i politici durante il loro mandato si dedicano esclusivamente a esercitare nel migliore dei modi il mandato degli elettori. Credo in un Paese in cui i governanti, i politici, la classe dirigente sanno chiedere scusa. Credo in un Paese dove i politici conoscono la storia e le istituzioni e quindi le difendono e le onorano. Credo in un Paese dove un mandante dell’omicidio di un commissario di polizia non è un personaggio libero di fare prediche da quotidiani nazionali. Credo in un Paese dove non può esistere un partito fondato da una persona condannata per concorso esterno in associazione mafiosa. Credo in un Paese in cui tutti i cittadini si sentono parte integrante della vita dello Stato. Credo in un Paese dove i cittadini hanno ancora la speranza e la voglia di cambiare le cose. Credo in un Paese dove i cittadini sanno di poter cambiare le cose, votando, manifestando, promuovendo referendum, candidandosi in prima persona. Perché il grande inganno nel quale ci hanno fatto cadere è quello del “tanto è inutile”, non cambierà mai nulla” “sono tutti uguali” “non serve a niente votare”. Ora ci sono riusciti, solo il 50% di noi va a votare e quella percentuale è costituita soprattutto da loro amici. I potenti, l’élite, i disonesti andranno sempre a votare proprio per mantenere questo stato di cose. Noi non abbiamo i soldi, non abbiamo le conoscenze giuste, ma abbiamo le idee, conosciamo la vita vera, le ingiustizie, le difficoltà, le speranze. Noi abbiamo i numeri dalla nostra parte, siamo di più di loro ed è questo che li spaventa. Hanno cercato di emarginarci, ci fanno credere che la politica non è una cosa per tutti, ci hanno messo in testa che le nostre idee, le nostre esperienze, i nostri voti non contano. Ci hanno fatto disaffezionare allo Stato per non averci tra i piedi e poter lavorare indisturbati a vantaggio dei soliti noti e a nostro discapito. Ma io non mi arrendo, io credo ancora in questo Paese e negli Italiani, per questo motivo continuo a votare, a protestare, a indignarmi e spero che molti concittadini capiscano che l’unione fa la forza!

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